venerdì 4 giugno 2010

Nascita di un bestseller


"Come milioni di casalinghe sparse in ogni angolo del mondo, anche Rebecca James si mise a scrivere il suo bestseller, tra il fruscio della lavatrice e le urla dei figli. Migliaia di agenti letterari intanto, erano impegnati a m a n d a r e a l macero i bestseller manoscritti delle casalinghe, mentre centinaia di editori aspettavano frementi la perla rara, il bestseller di una casalinga che dando la pappa ai suoi piccini e stentando a pagare il mutuo, diventava e li faceva milionari. C'era già stata la miracolosa casalinga J. K. Rowling, quella di Harry Potter, oggi valutata un miliardo di sterline, e la miracolata casalinga Stephenie Meyer, quella di Twilight, oggi sistemata non male con 50 milioni di dollari l'anno. Ma in che modo Rebecca James, la nuova casalinga ancora ignota e il suo presumibile bestseller dal titolo nonsense e perciò interessante, Beautiful Malice, e i noti editori internazionali, stremati per fame di facili ma introvabili besteller, avrebbero potuto venire in contatto con reciproca meravigliosa soddisfazione? Già di per sé questa storia, se non un bestseller, è quasi un romanzo. Rebecca James, oggi 39 anni, bella ragazza biondo fragola senza trucco e spettinata, con roseo e morbido décolleté, molto naturale, antenati scozzesi forse detenuti forse secondini, vive a Armidale, una cittadina collinare di 25 mila abitanti di 53 nazionalità, nel New South Wales, a 480 chilometri da Sydney, città troppo cara per abitarci. «Ho una grande casa con un grande giardino, quattro figli maschi dai 10 ai 6 anni, ma ne voglio almeno altri tre, ho un compagno, Hillary Hudson, padre dei nostri bei bambini biondi, con un piccolo business di cucine, andato in rovina per la recessione, che c'è anche in Australia; divide con me il governo della casa e dei figli, se no lo ammazzerei: nessun aiuto esterno, dalle nostre parti non si usa, disciplina che definisco "nazista" coi bambini, nessuno fiata quando alle 19 devono andare a letto, casa incasinata ma pazienza». E il tempo per scrivere lo si ritaglia: un bestseller val bene una camicia non stirata e una pentola incrostata! Rebecca ha una sorella maggiore scrittrice e forse per questo non ha mai desiderato diventarlo; ha cominciato a scrivere per non lasciarsi invelenire dall'eccesso di pannolini da cambiare: a un certo punto erano tre i piccoli ad averne bisogno tutti insieme, e lì si rischiava la depressione. I bestseller casalinghi divennero quattro: due non uscirono mai dalla veranda, uno, Nightswimming azzardò pubblicarlo, a pagamento, un piccolo editore americano, vendite zero, per l' autrice un guadagno complessivo di 100 dollari. Poi venne questo Beautiful Malice, e in Australia gli agenti sbuffarono e gli editori gentilmente respinsero. Tuttavia un angelo stava alla tavola indiavolata dei ragazzini Hudson (vedi il romanzo della grande scrittrice neozelandese Janet Frame), e passato da un emisfero all'altro, approdato in Inghilterra, il manoscritto da Armidale ottenne l'occhio benevolo degli agenti letterari C&W. Portato all'ultima Fiera del Libro di Francoforte, l'umile prodotto di una cocciuta casalinga del South West Wales, di colpo provocò un'inaspettata epidemia mondiale: prima non lo voleva nessuno, poi lo vollero tutti e si scatenò un'asta aggressiva e combattuta, trasformandolo in quel raro evento che viene definito "un fenomeno editoriale". In tempi di crisi finanziaria e anche libraria, chi avrebbe mai pensato ad offerte di sei cifre, come quella della Bantam che batté gli altri concorrenti americani offrendo 600 mila dollari per due romanzi della sconosciuta mamma disoccupata (il secondo, Cooper Bartholomew is dead è già pronto)? Ieri la famigliola pensava di vendere l'auto e comprare biciclette per risparmiare, oggi l'asta ha portato a un milione di dollari gli anticipi all'autrice: 38 paesi hanno acquistato Beautiful Malice con lotte tra editori all'ultimo sangue, in Italia se l'è accaparrato Einaudi che ha fatto una prima tiratura di 70 mila copie in uscita da oggi. Pubblicato in maggio in Australia, con vendite fortunate, da adesso alla fine di luglio, almeno 500 mila ragazze ameranno Katherine e odieranno Alice, contemporaneamente in Bosnia e in Turchia, in Lituania e negli Stati Uniti, in Indonesia e in Danimarca, in Cina e in Vietnam. Perché soprattutto ragazze? Perché le donne sono il 70% dei lettori e perché il romanzo, definito thriller psicologico dagli esperti, fa parte di quel prezioso settore che si rivolge ai young adult, i diciotto-ventenni, difficili da conquistare a meno che (e né il mercato né la sociologia riescono ad analizzarne le ragioni), si innamorino in blocco di un autore, Moccia o Yoshimoto, o Meyer, o, si spera, James. «Le ragazze molto giovani sognano l'amore, certo, e anche il sesso, ma il sentimento più forte che provano, quando è possibile, è l'amicizia, l'amicizia femminile, l'aver vicino una più o meno coetanea con cui condividere tutto, ed esplorare se stessi e i propri sogni e dubbi e pensieri. Ma a me interessavano quei legami che definirei tossici, quando l'amica cui ti affidi e ti confidi, sotto il suo affetto e la sua allegria e la sua sorellanza, si rivela ipocrita, bugiarda, vendicativa, crudele, persecutoria». Per essere una principiante, la casalinga australiana già immersa nei fastidi della celebrità (letteraria, quindi non planetaria), ha saputo congegnare benissimo la sua storia, intrecciando tempi diversi, soprattutto rivelando a poco a poco, con astuzia e perizia, passate tragedie, tanto che anche quando parrebbe che di quelle vite di liceali australiane potrebbe non importarcene nulla, si va avanti a leggere, trascinate verso qualcosa di sempre più drammatico che ci aspetta. La storia è raccontata in prima persona da Katherine, 17 anni, che ha cambiato nome e città e ha lasciato i genitori per tentare di cancellare un dolore incancellabile, la morte della sorellina quattordicenne, pianista prodigio. È l'incontro con Alice, la bella, affettuosa, vivace compagna che diventa sua inseparabile amica, a trascinarla fuori dalla solitudine, a farle pensare di poter tornare ad essere una ragazza felice come tante, e a precipitarla spietatamente in un affanno ancora più grande." (da Natalia Aspesi, Nascita di un bestseller. La scrittrice casalinga alla conquista del mondo, "La Repubblica", 04/06/'10)

Rebecca James, la casalinga dalla penna d'oro che 'non si dispera' (da Il Sole 24 Ore)

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