mercoledì 9 giugno 2010

Cartoline dalla terra di nessuno


"Possono fare e disfare le fortune di un libro, rendere famoso un autore o decretarne per sempre l'oblio. Creano il caso, l'evento, la moda e il fenomeno, Harry Potter, Twilight, Eragon. Si innamorano di saghe, di eroi, di donne-drago, di muse, di elfi, di maghi e di vampiri, di gialli e di noir, ma anche di storie di vita, intime, difficili, a volte belle e tristissime come Il bambino con il pigiama a righe. Sono sensibili ma anche impermeabili alla pubblicità, i titoli se li consigliano via web, con un contagio virale che crea successi planetarie imprevisti. Come per la musica, le scarpe, i capelli, o l'ultimo brand di zaini e vestiti. Le case editrici li corteggiano, cercano di decrittarne gusti e tendenze, di anticiparne i percorsi, ma loro, gli adolescenti, sono invece «misteriosi visitatori del testo», come afferma Emy Beseghi, docente di Letteratura per l'infanzia, e restano dunque inafferrabili, sorprendenti, mutevoli. Il dato sicuro però è che tra gli 11 e i 14 anni i ragazzini leggono più che in ogni altro periodo della loro vita, ed è in questa manciata d'anni che secondo le più recenti classifiche dell'Istat i lettori raggiungono il picco più alto, sono cioè il 64,7% di tutti i teenager, a cui segue il 58,8% dei quindici-diciassettenni. Un tempo breve, magico, quello e non altro, in cui sono già maturi per apprezzare le storie, ma ancora non così distratti dal fuori, da quella vita altrove che li porta (ma non tutti) ad abbandonare il libro e la seduzione della parola scritta. Perché già nella post-adolescenza la curva inizia a scendere, e va precipitando verso l' immensa tribù italiana dei non lettori adulti, dove dai 35 anni in poi oltre il 50% dichiara di non sfogliare nemmeno un romanzo l' anno. Un mondo carsico quello dei giovanissimi. In cui si possono però fare alcune distinzioni, come spiega Nicola Galli Laforest, dell'associazione Hamelin di Bologna per la promozione alla lettura, che da anni segue tendenze e umori degli adolescenti, e quel loro universo nascosto che sfugge alle macro-mode. «I ragazzi si dividono in due famiglie:i lettori "specializzati", che conoscono soltanto Harry Potter, Twilight e tutti i derivati di questi romanzi-evento, attraverso la lettura formano la loro community, ma poi si fermano. Quindi ci sono gli altri- racconta Galli Laforest - ne incontriamo 4 o 5 per ogni classe, che si appassionano e diventano veri lettori, anzi cacciatori di storie. Tra i 12 e i 13 anni conoscono autori come Silvana De Mari, Bianca Pitzorno, Beatrice Masini, Licia Troisi, Jerry Spinelli, la trilogia di Philip Pullman, ma anche Valentina F di Tvkdb, così come è stato un successo Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne». Un caso, tra i quindicenni, è stato il diffondersi di Aidan Chambers, diventato famoso in modo sotterraneo, sui blog ad esempio di un gruppo musicale come i Tokyo Hotel. Ibridazione di stili e linguaggi, ma il tempo è breve e selettivo. «Ciò che accade - commenta Galli Laforest, tra gli organizzatori del convegno Cartoline dalla terra di nessuno dedicato ai teenager e alla lettura, ieri a Bologna - è che diventando più grandi si adeguano al conformismo di un mondo adulto che non frequenta i libri, e via via la loro "passione adolescenziale" si spegne». Una riflessione amara. Eppure, sottolinea Maria Grazia Mazzitelli, direttore editoriale di Salani, che in Italia ha pubblicato con enorme fortunai titoli di J. K. Rowling, «Harry Potter, esempio di primo libro globale, ha creato lettori nuovi, portando nella letteratura lo stile di un evento pop». Con il risultato che tra i milioni di appassionati alla sfida tra Harry e Voldemort, alcune migliaia diventano poi veri amanti di saggi e romanzi. «Quello che vedo oggi dice Mazzitelli - è un mondo diviso a metà, tra chi legge moltissimo e chi non legge nulla. Ma tra i giovanissimi che non abbandonano i libri, i titoli scelti sono poi belli e particolari. Penso all'urban fantasy di Francesco Dimitri, a Celia Rees, allo straordinario fenomeno della nuova letteratura romantica giapponese di Kyoichi Katayama». Il mistero però resta. A quale fascinazione vanno incontro gli adolescenti quando aprono un libro? Per Emy Beseghi, «la letteratura offre all'adolescente una possibilità di immediata identificazione, è davvero un ponte verso la crescita». Come il viaggio di Alice Liddell insomma, oltre lo specchio, e quello che vi trovò." (Maria Novella De Luca, Il romanzo salvato dai ragazzini, "La Repubblica", 09/06/'10)

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