Biblioteca civica "MINO MILANI" bibliogarlasco@yahoo.it tel. 0382/801009 "Le paradis, à n'en pas douter, n'est qu'une immense bibliothèque" (Gaston Bachelard) SELEZIONE DI ARTICOLI SULL'UNIVERSO-LIBRO
venerdì 11 giugno 2010
Bright Star
"«Qui giace uno il cui nome fu scritto sull'acqua»: queste sono le parole che il poeta inglese John Keats ha scelto come epitaffio da scrivere sulla sua lapide.
La sua tomba si trova al cimitero protestante di Roma, la città dove morì di tubercolosi a soli 25 anni nel 1821, quando si considerava un fallito perché le sue poesie non avevano alcun successo. Passeranno più di cinquant'anni dalla sua morte prima che Matthew Arnold, il più importante critico letterario dell'Inghilterra vittoriana, dirà che il nome di Keats merita di stare accanto a quello di William Shakespeare e degli altri grandi della letteratura britannica, riconoscendogli così quella fama e rilevanza che in vita non aveva mai raggiunto.
Nato a Londra nel 1795 John Keats, primo di cinque figli, vide, a soli otto anni, prematuramente morire il padre (a causa di un incidente a cavallo) e la madre (di tubercolosi) quando ne aveva 15. Avviato alla professione di medico, Keats abbandonerà il suo apprendistato per seguire con tutto se stesso la sua unica e grande passione: la poesia.
Superata la soglia dei vent'anni, inizia a pubblicare alcuni lavori fra i quali, nel 1818, il poema mitologico Endymion.
Già nelle prime opere si ritrovano gli elementi più rilevanti di tutta la sua poetica: il desiderio di abbandonarsi alle sensazioni, il contatto fra l'uomo e la natura, la passione per il medioevo e per la civiltà greca antica. Fu in grado di unire la passione del romanticismo alla freddezza del neoclassicismo, come soltanto Ugo Foscolo riuscì prima di lui con il carme Le grazie.
Nel 1818, quando suo fratello Tom muore di tubercolosi, si trasferisce a casa dell'amico poeta Charles Brown. Qui conosce Fanny Brawne, la ragazza il cui rapporto con Keats è al centro del film Bright Star.
Mai finora il mondo del cinema aveva dato a John Keats grande considerazione. C'è voluta la regista australiana Jane Campion (Lezioni di piano e Ritratto di signora) per portare la sua figura sul grande schermo.
Bright Star si concentra sugli ultimi anni della vita del poeta, sul suo amore per Fanny (il titolo del film prende spunto da un sonetto a lei dedicato) che però Keats non riuscirà mai a sposare a causa delle sue disagiate condizioni economiche e della sua salute precaria. Nel 1820, infatti, Keats si ammala di tubercolosi e a nulla servì il trasferimento in Italia, nell'autunno dello stesso anno, suggeritogli dai medici nella speranza di guarire.
In quest'ultimo viaggio lo accompagnò il pittore Joseph Severn, che lo accudì amorevolmente fino alla fine e che oggi è sepolto accanto a lui.
Jane Campion ha raccontato che il suo film è una sorta di ballata, come la celebre Eve of St. Agnes dello stesso Keats, e che la relazione tra Fanny (interpretata da Abbie Cornish) e John (interpretato da Ben Whishaw) è concepita come una storia che avanza in versi che descrivono il loro coinvolgimento sentimentale sempre crescente, così come le loro difficoltà sempre maggiori.
Bright Star, che arriva nelle sale italiane a più di un anno di distanza dalla proiezione al Festival di Cannes 2009, ha già un fan d'eccezione: Quentin Tarantino.
Il regista di Pulp Fiction, futuro presidente della giuria alla prossima Mostra di Venezia, ha scritto nei giorni scorsi alla regista Jane Campion questa lettera di congratulazioni (che si apre con l'espressione italiana "bravo!"): «Cara Jane, Bravo! Bravo! Bravo! Bright Star è il mio preferito dei tuoi film. Lo amo, mai un innamoramento è stato così realisticamente e cinematograficamente ritratto come la scena in cui Abbie porta John nel suo letto e i due si baciano e si toccano. Amo questo film, il tuo fan, Quentin Tarantino».
Col commento di una firma del genere si può scommettere che il successo del film aumenterà e, insieme a questo, c'è da augurarsi che cresca anche l'attenzione per l'opera di John Keats da parte di chi ancora lo conosce soltanto sommariamente." (da Andrea Chimento, Con Bright Star rivive la figura di Keats, "Il Sole 24 Ore", 10/06/'10)
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