venerdì 4 giugno 2010

Daria Galateria: come si costruisce la letteratura rosa


"'Non ci sono andata al funerale di Alice': a partire da questo attacco, l'opera prima di Rebecca James, Beautiful Malice (Einaudi), in uscita contemporanea in 15 Paesi, costruisce un giallo psicologico serrato. Katherine e Alice hanno diciassette anni: l'amicizia della bellissima Alice si trasmuta in persecuzione, il passato di Katherine si svela a capitoli incrociati con l'urgere del presente e tutti i tasselli dell'enigma si ricompongono a sorpresa - intanto, molte cose sono state dette su adolescenza, amicizia e rapporti familiari. Katherine ha perso in uno stupro di gruppo la sorella più piccola, dotatissima pianista in erba: lei è scampata; si è salvata, si potrebbe pensare, la sorella sbagliata?
Beautiful Malice è meglio di un capolavoro: i romanzi di consumo scritti con talento e qualità letterarie - qui, sapientissima in specie la costruzione - hanno il pregio di toccare il nostro desiderio profondo.
Come diceva lo specialista Michele Rak, i romanzi di genere hanno strutture e funzioni elementari, ma 'andamento mitico'; sono espressione di fantasmi radicati, ancestrali. La letteratura alta spesso pone i suoi prodotti come una domanda; i romanzi di genere ci compiacciono nelle inclinazioni più tenaci, e ci rivelano, se esaminati da vicino, impulsi profondi e altrimenti inconfessati.
Il genere sentimentale ha un canone fondamentale: la 'madre morta'. Le eroine del romanzo rosa sono orfane, spesso affette da fastidiose matrigne. Felicemente sbarazzate così dalla prima rivale nell'affetto del padre, le giovani protagoniste possono applicarsi alla ricerca di un uomo che lo sostituisca. Rebecca James qui opera un'interessante modifica di questo protocollo. Alice parla alternativamente della madre come di un mito o di un essere spregevole: scopriamo col tempo che in effetti è stata abbandonata dalla mamma mitica e affidata a una coppia detestabile. L'eliminazione della madre - fondante nel genere rosa - è dunque presente anche in Beautiful Malice, ma spostato sull'amica cattiva - la rivale - e raddoppiata: la mamma scomparsa si cumula con una matrigna.
Stupisce in un'esordiente come Rebecca James, la sapienza con cui riprende e modifica certe norme del romanzo rosa: sembra ad esempio, a un primos guardo, che trascuri la funzione erotica del romanzo sentimentale. L'erotismo in rosa è caratterizzato dal protrarsi, tra ritardi, interruzioni e riprese, delle pratiche del sesso: litigi, approcci e rinvii hanno un'evidente funzione afrodisiaca (l'immaginario femminile sogna una tensione erotica indefinita, e non disgiunge desiderio e possesso). Qui in Beautiful Malice, in modo sottolineato, la protagonista Kathy dorme per tre notti con il Principe Azzurro con cui poi vivrà felice, si presume, cento e cento anni ancora, in fraterna astinenza. Ma sesso perverso con un vero padre nel romanzo si pratica altrove - e non si aggiunge altro per non rovinare la lettura. Oltre l'happy end, gli attori della storia si chiedono se col tempo non stiano imparando a rimpiangere Alice: la vita ce la riempie soprattutto chi ci fa del male; l'importante, direbbe Pascal, è distrarsi.
Rivoluzioni sessuali e emancipazioni modificano, ma non intaccano la letteratura sentimentale. Mentiva Liala quando affermava di non leggere nessun autore 'per non essere influenzata' (mentre, al di là dell'aura dannunziana, i suoi debiti a Proust sono deliziosamente sottolineati dalla saggista Maria Pia Pozzato: come madame de Guermantes, anche le sue eroine sbagliano le scarpine, nere sull'abito rosso da sera). Ma certo Liala sapeva collocarsi nella linea rosa tracciata già nel Settecento da madame Riccoboni, adorata da Diderot e Goldoni, e rivitalizzata in Inghilterra da Georgette Heyer o da Barbara Cartland. Ora, mentre gruppi internazionali di studio lavorano su Delly, i fondamenti del genere rosa sono riaffiorati in Francia, in piena letteratura alta. Il legame col padre è ancor meno sottaciuto che nel romanzo di genere: sulle orme di Anais Nin, Christine Angot ha raccontato direttamente il suo Incesto (Eianudi, 1999). Oggi Justine Lévy in Mauvaise fille declina: 'Mamma è morta, e ora ci sarà la mia vita'; mentre Marc Levy (Toutes ces choses qu'on ne s'est pas dites) racconta di un padre assente che muore il giorno in cui la figlia si sposa - quasi un pasaggio di consegne, su cui la ragazza medita: 'Il primo amore non si dimentica'. Nel rosa, il triangolo classico, osserva la scrittrice Antonia Arslan, si sposta sullo sdoppiamento del personaggio maschile in due figure, che simboleggiano 'la tutela protettiva dell'uomo-padre e l'ardore dell'uomo-amante' (Liala nel 1937 risolveva il dubbio dell'eroina con la morte eroica del primo, vedi Una brigata di ali): ora Guillaume Musso, con Que serais-je sans toi?, spiega che Gabrielle ha due uomini nella sua vita, 'uno, il padre, l'altro il suo primo amante; uno un grande poliziotto, l'altro un celebre ladro'.
Catherine Cusset, autrice del recente Ai miei non piaci molto, lo sai (Einaudi) sul conflitto suocera-nuora, in un saggio su Manon Lescaut ha definito il padre 'un'invenzione dei Lumi': nel Settecento borghese, mentre affievolisce il potere giuridico del padre aristocratico, al 'padre esteriore si sostituisce il padre interiore, il rapporto affettivo col padre'.
Anne-Marie Garat abbandona i romanzi sperimentali per resuscitare, in Il quaderno ungherese (Il Saggiatore), il romanzo-fiume. Racconta di un'orfana che si finge istitutrice pe ri bambini di un seducente (sedotto) medico: un altro padre prét--porter, senza fastidiose madri-rivali attorno. Charlotte Bronte non è lontana.
Del resto anche la filosofia fa ora l'Eloge de l'amour: in uno splendido, breve saggio (Flammarion) Alain Badiou riflette sui siti web che propongono incontri; reclamizzano amori 'senza il caso', un po' come le guerre 'a morti zero'; 'potete innamorarvi senza soffrire!'. L'amore invece, dice Badiou, non è un'assicurazione, ma un'apertura di credito. Oggi ognuno segue il proprio interesse; ma l'amore è appunto la prova del contrario, 'al di là di ogni solitudine'." (da Daria Galateria, Romanzo popolare. Da Liala all'ultimo caso australiano, come si costruisce la letteratura rosa, "Il Venerdì di Repubblica", "La Repubblica", 04/06/'10)

Rebecca James, la casalinga dalla penna d'oro che 'non si dispera' (da Il Sole 24 Ore)

Nessun commento: