mercoledì 26 marzo 2008

Feltrinelli. Una storia contro


"15 marzo 1972. Un uomo viene trovato morto, dilaniato da un'esplosione ai piedi di un traliccio dell'alta tensione, a Segrate. Ha documenti falsi, ma presto si scopre che è Giangiacomo Feltrinelli, editore, nome di battaglia Osvaldo. parte da qui, da un'esplosione nel buio, la pioggia che scroscia e il rincorrersi di voci e commenti di chi scoprì il cadavere, il fiorentino Mauro Monni, attore e autore 40enne, per il suo monologo Feltrinelli. Una storia contro, da stasera al Teatro Libero (Milano, via Savona, 10 - 02/8323182, fino al 31 marzo). Monni, perché uno spettacolo su Feltrinelli? 'L'idea è quella di raccontare l'Italia, dal dopoguerra alle stragi di Stato e agli Anni di Piombo, ma non in modo cronachistico. la racconto con gli occhi di Giangiacomo Feltrinelli. Senza apologie, ma con la convinzione che era un utopista, uno che cercava di importare una rivoluzione senza sangue, facendola uscire dai libri, coinvolgendo anche il popolo'. Lui che er ail rampollo di una delel famiglie più ricche d'Italia ... 'Racconto anche questo, sulla scorta del bel libro del figlio Carlo, Senior Service. Di lui che, nato in una famiglia diventata richissima con il traffico di legname, a 17 anni scappa di casa e diventa partigiano, scopre un mondo diverso da quello delle ville dorate. Sposa l'idea del Partito Comunista, vuole far qualcosa di importante per i lavoratori, lui che ha i mezzi per farlo. E allora fonda una biblioteca di testi comunisti, Marx, Engels, Lenin. E diventa editore'. A lanciarlo nel mondo dell'editoria vera e propria ci fu però il caso del Dottor Zivago ... 'Che è uno spettacolo nello spettacolo, una storia pazzesca. Lo pubblicò mettendosi contro l'URSS e Togliatti, nel '57, ma l'anno dopo Pasternak vinse il Nobel. Per Giangiacomo fu la consacrazione, la fama internazionale. E sempre per un libro, un'intervista che voleva fare a Fidel Castro, scopre Cuba e la rivoluzione, un'utopia che sconvolgerà la sua vita. Ma lui non era un terrorista, el sue erano azioni di sabotaggio, senza sangue né violenza'. E' una sorta di emblema degli Anni di Piombo. 'Sì. Quegli anni io li ripercorro in scena attraverso gli occhi di Feltrinelli, raccontando le stragi di quegli anni, Piazza Fontana di cui ingiustamente accusato, ma anche quelle che seguirono la sua morte, l'Italicus, Bologna, Ustica. L'Italia delle stragi ancora senza colpevoli, che io ricordo per non dimenticare e perché anche i ragazzi sappiano cos'è successo in quegli anni'." (da Feltrinelli, un uomo contro, "La Repubblica", 25/03/'08)

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