lunedì 31 marzo 2008

Economia canaglia di Loretta Napoleoni


"Canaglia: una persona malvagia, spregevole, disonesta. Se invece il termine viene posto accanto a 'economia' sembra rinviare all'economia criminale, alla malavita in senso stretto. Mafia e dintorni, per intenderci. E invece il termine può essere usato per un'infinità di pratiche economiche oggi diffusissime e soprattutto 'quasi normali'. Un'economia canaglia oggi potente e ricchissima. Ovunque e in nessun luogo.
I mutui subprime americani (per banche e assicurazioni uno strumento finanziario virtuoso fino a pochi mesi fa), parte di quella 'industria del credito' che ha fatto indebitare (deliberatamente?) gli americani per oltre il triplo dell'intero pil del paese; il 'mercato del sesso', che vale oltre 50 miliardi di dollari nel mondo (e la E-55 che corre tra Germania e Repubblica Ceca, 'squallida striscia d'asfalto che ospita la più alta concentrazione di prostitute d'Europa'; e Israele, che sarebbe uno dei maggiori 'importatori' di prostitute slave, con una 'domanda' prticolarmente alta tra gli ebrei ortodossi). E gli oligarchi russi e la mafia cinese; l'Europa divenuta oggi la 'lavanderia' del denaro sporco globale; i milioni di schiavi e di bambini-lavoratori che producono cose che noi tranquillamente consumiamo, compreso l'oro dei nostri anelli luccicanti; e la pornografia via Internet (60 miliardi di dollari di incassi globali annuali). E ancora: le politiche fiscali dell'occidente, un tempo progressive per ridistribuire i redditi a favore dei meno abbienti, oggi diventate regressive: minore è il reddito, maggiori sono le tasse. 'Una follia sul piano politico e sociale' - accettata però da elettori affascinati da chi promette di ridurre le tasse, senza spiegare come. Dice Morpheus nel film Matrix: 'Hai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?'. Ecco, l'economia canaglia è anche questo: essere ormai incapaci di distinguere il reale dal sogno (o meglio: dall'incubo). Se invece cercassimo di guardare la realtà vera, non quella che viene fatta immaginare, scopriremmo - scrive Loretta Napoleoni, esperta di economia internazionale e di terrorismo in questo suo inquietante Economia canaglia (appunto), dettagliatissimo viaggio nel lato oscuro del nuovo ordine (o disordine) economico globale - che siamo invece 'in pieno marasma commerciale', ma anche etico e politico. Ma l'economia canaglia non è cosa di oggi, anzi ha sempre caratterizzato - ancora Napoleoni - la maggior parte delle grandi transizioni storiche, dalla quarta crociata finanziata da Venezia per avere il monopolio dei commerci con l'Oriente, alla scoperta dell'America; dalla prima rivoluzione industriale alla caduta del Muro di Berlino. L'economia canaglia farebbe dunque parte (inevitabile?) della storia umana, 'come lo yin e lo yang'. E allora vale il confronto con un'altra grande transizione, quella alla fine della II guerra mondiale. Allora, il sistema venne rifondato sulle regole e sul controllo politico (Bretton Woods, Piano Marshall). Dopo il 1989, invece, nessuna regola (è la deregolamentazione liberista), se non le regole dei più forti. Ovvero, 'dal controllo della politica sull'economia si è passati all'economia canaglia che tiene in scacco la politica'. Competizione esasperata, corruzione dlagante, valori morali scomparsi: è il nuovo 'senso comune'delle società attuali. E la democrazia sembra vacillare, debole e incerta. Ma sembra anche felice e contenta, perché mai come oggi l'economia del divertimento (un'altra economia canaglia?) è tanto diffusa e condivisa. Cercata. Invocata." (da Lelio Demichelis, Economia canaglia fin dalle crociate, "TuttoLibri", "La Stampa", 29/03/'08)

1 commento:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu