lunedì 26 gennaio 2009

"Memoria sul web a rischio": allarme della biblioteca inglese


"La memoria dell'umanità rischia di scomparire in un gigantesco 'buco nero': tutte le informazioni e le comunicazioni, pubbliche e private, contenute da Internet, che non vengono 'salvate' ed archiviate. A lanciare l'allarme è Lynne Brindley, direttrice della British Library, la biblioteca nazionale del Regno Unito, secondo la quale c'è il rischio che una quantità di dati e notizie sul nostro tempo, affidati al web, vadano perduti mano a mano che certi siti chiudono o che la tecnologia in cui sono custodite le informazioni diventa obsoleta. 'Basti pensare a migliaia di fotografie ed email che giacciono nei computer di ognuno di noi', afferma Lynne Brindley in un articolo sull'"Observer" di Londra. 'Pochi le archiviano in modo da conservarle per sempre, cosicché per coloro che verranno dopo di noi sarà più difficile studiare la nostra era. Per gli storici sarà una tragedia'. Per questa ragione la British Library ha fondato un dipartimento dedicato alla raccolta di tutti questi materiali digitali: email, messaggini telefonici, immagini depositate su computer, per archiviarle esattamente allo stesso modo in cui archivia libri, giornali, documenti, mappe, lettere private. Il governo britannico ha lanciato un programma analogo presso gli Archivi di Stato a Kew, dove d'ora in poi verranno custodite quotidianamente tutte le informazioni trasmesse attraverso email e messaggini da pubblici funzionari. La British Library incoraggia i cittadini a immagazzinare volontariamente le proprie memorie digitali ed esorta altre biblioteche pubbliche, in Gran Bretagna e all'estero, a fare la stessa cosa. 'Altrimenti', conclude la Brindley nell'articolo sull'"Observer", 'gli storici e i cittadini del futuro troveranno un buco nero sulla conoscenza di base di quello che accadeva nel 21esimo secolo'. Tra gli esempi citati dalla direttrice della British Library sulla graduale scomparsa di informazioni digitali, c'è il fatto che, il giorno dopo l'inaugurazione della presidente di Barack Obama, ogni traccia di George W. Bush è sparita dal sito ufficiale della Casa Bianca. Allo stesso modo, oltre 150 siti riguardanti le Olimpiadi del 2000 a Sidney, sono svaniti istantaneamente al termine dei Giochi. 'E' la memoria delle nazioni che se ne va', ammonisce Lynne Brindley. Paradossalmente, mentre un antico documento scritto su carta di papiro può essere preservato per sempre da un museo o da una biblioteca, molti aspetti dell'informazione digitale, una volta cancellato un sito o diventato obsoleta una tecnologia, diventano irrecuperabili. Ma creare un archivio digitale che comprenda, a futura memoria, tutto quello che passa sul web, non è facile o è addirittura impossibile. Soltanto in Gran Bretagna, per esempio, oggi esistono 8 milioni di siti Internet, e crescono al ritmo del 20 per cento l'anno. Perciò occorre essere selettivi, suggerisce la Brindley: 'Oggi il mondo produce molta più informazione di una volta, e non è necessario conservarla tutta'. Ma resta il problema di come distinguere tra il chiacchiericcio insignificante della rete e le testimonianze che possono trasmettere alle future generazioni lo spirito di un'epoca." (da Enrico Franceschini, "Memoria sul web a rischio": allarme della biblioteca inglese, "La Repubblica", 25/01/'09)

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