giovedì 15 gennaio 2009

La legge e la sua giustizia di Gustavo Zagrebelsky


"La giustizia costituzionale è un'acquisizione recente del diritto costituzionale. Eppure l'esigenza e i tentativi di difesa della Costituzione sono antichi come la riflessione sui problemi dell'umana convivenza politica. Possiamo assumere come archetipo le considerazioni di Platone sui custodi delle leggi fondamnetali, i nomoi della città, che egli considerava non come strumenti del potere dei più forti (come facevano i sofisti), ma come scienza e filosofia applicate alla società bene ordinata. Nello Stato perfetto, nel quale sorgesse 'un re quale si ingenera negli alveari, uno che di corpo subito appaia superiore e d'anima', a questo re occorrerebbe affidarsi, alla sua scienza e saggezza, e non a rigide leggi, che non sanno adattarsi all'irriducibile varietà della vita [...]. Poiché, però, accade che un simile re-filosofo, dotato di virtù politiche, non sempre, anzi quasi mai, esiste, 'è pur sempre necessario che i cittadini adunatisi scrivano delle leggi, seguendo le tracce della forma di governo più vera tra tutte'. Da qui, dall'imperfezione dei governanti, deriva la necessità delle leggi e, per conseguenza, la necessità che le leggi siano rispettate: le forme di governo - monarchia, aristocrazia e democrazia - saranno tanto migliori quanto più sarà garantito questo rispetto. [...]" (da Gustavo Zagrebelsky, La giustizia. Se l'imperfezione di chi governa ci obbliga a difendere la Costituzione, "La Repubblica", 15/01/'09; anticipazione dal libro di Gustavo Zagrebelsky, La legge e la sua giustizia)

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