giovedì 10 gennaio 2008

Peter Pan nei giardini di Kensington di James M. Barrie (Marsilio)

"Forse è un libro per bambini. Certamente è anche un libro per adulti che amano le favole e la bella scrittura. E' un libro che ribalta alcune idee ricevute su un eroe fantastico. Ed è un piccolo incanto (oltre che una bella operazione di filologia, con testo a fronte in inglese e due interessanti introduzioni di Giovanna Mocchi e di Carla Vannuccini). Che cosa sappiamo in realtà di Peter Pan? Soprattutto quello che ha accolto nella sua vulgata il film di Disney, e poi via via gli altri. E quindi Peter Pan dell'Isola che non c'è, dei pirati, di Wendy. Quello che, nel complicato sviluppo creativo del personaggio di Barrie, deriva dalla pièce teatrale Peter Pan or the Boy who Wouldn't Grow Up del 1904 e dal romanzo che ne discende, Peter and Wendy del 1911.

Questo piccolo libro è invece estratto da un romanzo pubblicato nel 1902, The Little White Bird, ed è la storia, sviluppata in tre capitoli, che il Capitano W. (un alter ego di Barrie) racconta al suo piccolo amico David durante le loro passeggiate nei giardini di Kensington. Una storia incantevole, e scritta con incantevole finezza, di bambini che fuggono verso i giardini, di fate, di notti magiche nella neve, che in qualche misura ribalta lo stereotipo di Peter Pan: non il bambino che si rifiuta di crescere, ma il lattante (scappa da casa quando ha solo una settimana) che cresce troppo presto per fame di avventura - e che, sì, preso dalla nostalgia cerca una volta di tornare a casa, ma prima non si decide a svegliare la mamma, poi pensa a come è bella la vita con le fate attorno al laghetto delle Serpentine, poi torna una seconda volta con l'intenzione di abbracciarla - e la mamma ha chiuso la finestra ed è abbracciata a un altro bambino. Un momento straziante: crescere è sempre una scelta dolorosa. E questo è un libro da leggere: per gli adulti come un piacere colpevole, o, a voce alta, ai bambini, davanti a un camino o a una tazza di tè, per far loro capire che vivere vuol dire obbligatoriamente scegliere, e che qualcosa si perde sempre, e qualcosa sempre si conquista. mamme e fate comprese." (da Irene Bignardi, Le notti incantate di Peter Pan, "Almanacco dei libri", "La Repubblica", 15/12/'07)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

una recensione che invoglia a leggere! sì!
OT i tuoi suggerimenti per il librizioanrio son stati accettati e inseriti! un saluto
http://www.bookswebtv.splinder.com

Silvana ha detto...

Piace molto anche a me la recensione di Irene Bignardi! E spero davvero che faccia venir voglia di leggere ...
Grazie!
Silvana