venerdì 25 gennaio 2008

Giorni d'amore e d'inganno di Alicia Gimenez-Bartlett


"'Non pensi di risposarti?'. Clarita scoppiò a ridere. 'A che serve pensare? Le cose succedono o non succedono'. Questa battuta - pronunciata forse non a caso, da una donna di servizio - ben sintetizza le quattrocento pagine del nuovo romanzo di Alicia Giménez-Bartlett. In Giorni d'amore e d'inganno, in uscita per Sellerio alla fine del mese, l'autrice (nota in Italia per il personaggio dell'ispettrice di polizia Petra Delicado, che diventerà presto una fiction Rai), torna a investigare sui sentimenti umani e sui complicati rapporti tra uomini e donne. Il libro racconta la vicenda di quattro mogli che si trovano in un piccolo villaggio in Messico, dove i loro mariti ingegneri sono impeganti nella costruzione di una diga. Un giorno una delle quattro si innamora del marito di un'altra, provocando una reazione a catena che investe ognuna di loro e ciascuno dei rapporti matrimoniali. 'Io lascio i miei personaggi liberi di vivere, di reagire, ognuno a loro modo. E osservo ciò che succede, senza dare nessun giudizio morale', spiega la scrittrice, in Italia per assistere alla prima dello spettacolo tratto dal suo libro Una stanza tutta per gli altri, storia della sofferta relazione tra Virginia Woolf e le sue due serve Nelly e Lottie (al Teatro Verdi di Milano fino al 27 gennaio). A conversare con la Giménez-Bartlett, autrice di gialli popolari come di romanzi psicologici sui temi della famiglia e della maternità, si intuisce che il suo impegno politico e ideologico scaturisce direttamente dal suo modo di vivere la letteratura: accettare la libertà degli esseri umani/personaggi equivale ad aprirsi verso i cambiamenti che vengono dalla società, qualunque essi siano. [...] 'Se c'è un messaggio del romanzo, è l'invito a far entrare l'irrazionale nelle nostre razionalissime vite. Tutto l'ordine sociale vive sulla conservazioe e la paura. Ma se la felicità è difficile da afferrare, è possibile farlo, proiettandosi nel futuro con coraggio. Quanto alla velocità del cambiamento, non credo che l'innovazione sia necessariamente lenta. Io ho rivoluzionato la mia vita sentimentale in tre mesi. Inconcepibile? Forse. Certo, una cosa simile non vale per tutti. Il consiglio di assecondare le proprie intuizioni, tuttavia, quello sì'. [...] Che ruolo hanno gli intellettuali in questo processo culturale? L'originale spettacolo tratto dal suo libro Una stanza tutta per gli altri ha portato sul palcoscenico il problema dell'incoerenza di chi scrive una cosa e ne fa un'altra. 'Penso che tutti noi occidentali siamo in questa contraddizione. Abbiamo accanto un terzo mondo morto di fame, e lo sappiamo, ma continuiamo a vivere. E' immorale, ma normale. Nel mio ultimo libro, ho cercato di mostrare l'assurdità di una piccola comunità che vive in mezzo alla povertà generale, eppure continua ad avere i suoi riti, a giocare a tennis e fare vita sociale. Un'immagine simbolica'. [...]" (da Elisabetta Ambrosi, I mariti delle altre. Amori e inganni in Messico, "La Repubblica", 24/01/'08)
RadioAlt intervista Alicia Gimenez-Bartlett

Nessun commento: