lunedì 21 gennaio 2008

I libri che i nostri figli devono leggere: "Ma il piacere della lettura non si impara senza libri"


"Sarei felice se sapessi parlare della cosa con sorridente levità. Mi riesce difficile. Mi pare ovvio che i cento libri se li debbano scegliere bambini e bambine, ragazze, come in effetti hanno fatto e fanno quelli che leggono nel mondo e in Italia. E mi pare ovvio che, per sceglierli, devono avere prima scoperto che leggere libera, come la musica, e articola (forse più della musica) le capacità di fantasticare, pensare, guardare attraverso le cose e sentire e capire. E' difficile che possano scoprirlo in case senza libri o con meno di cento libri (guide culinarie comprese). E allora ricordiamoci che solo il 20 per cento dei bambini e ragazzi italiani si trova in famiglie con più di cento libri. La cosa sarebbe meno pesante se nel raggio di seicento metri da casa (è la distanza suggerita dagli standard internazionali) si trovasse un centro di lettura con una sala ragazzi. Ma i centri di lettura (meno di 2000 su 8000 comuni) si trovano nel raggio di chilometri, se ci sono. E' anche difficile per i ragazzi scoprire la libertà e il bello del leggere se non hanno cominciato a casa a sentirsi leggere e a vedere leggere, e non hanno trovato maestri e professori che leggano e (cosa verificatamente rara) sappiano leggere bene ad alta voce e siano loro per primi innamorati del leggere. Sarebbe un bel colpo potere raggiungere l'80 per cento delle famiglie senza libri almeno per spiegargli che, ponderose indagini alla mano, i ragazzi che leggono di più vanno meglio in tutte le materie. Se Fiorello, Celentano o Alba Parietti apparissero normalmente in televisione con un libro sotto braccio, chissà ..." (da Tullio De Mauro, Ma il piacere della lettura non si impara senza libri, "La Repubblica", 21/01/'08)
(immagine da LetturaWeb: "Snoopy and Woodstock reading ..." - C. M. Schulz)

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