martedì 29 gennaio 2008

La notte di Elie Wiesel


La notte (Night) di Elie Wiesel (Giuntina, 2006): "[...] Quella mattina, il giovane israeliano che mi interrogava per conto di un giornale di Tel Aviv mi ispirò una simpatia dalla quale non dovetti difendermi molto a lungo, perché il nostro discorso prese quasi subito una piega personale. [...] Quel giorno credo di aver toccato per la prima volta il mistero d'iniquità la cui rivelazione avrebbe segnato la fine di un'era e l'inizio di un'altra. Il sogno che l'uomo occidentale ha concepito nel XVIII secolo, del quale credette veder l'aurora nel 1789, e che, fino al 2 agosto 1914, si è rafforzato col progresso dei lumi e con le scoperte della scienza, questo sogno ha finito di dissiparsi per me davanti a quei vagoni carichi di bambini. E tuttavia ero lontano le mille miglia da pensare che andavano a rifornire le camere a gas e i crematori. Ecco ciò che dovetti confidare a quel giornalista, e siccome sospirai: 'Quante volte ho pensato a quei bambini!', lui mi disse: 'Io sono uno di loro'. Era uno di loro! Aveva visto scomparire sua madre, una sorellina adorata e tutti i suoi tranne suo padre, nel forno alimentato da creature viventi. In quanto al padre, doveva assistere al suo martirio, giorno dopo giorno, alla sua agonia e alla sua morte. Che morte! Questo libro ne riferisce le circostanze e lo lascio scoprire ai suoi lettori, che dovrebbero essere così numerosi come quelli del Diario di Anna Frank Così come riferisce per quale miracolo lo stesso bambino riuscì a salvarsi. Ma ciò che affermo è che questa testimonianza, che viene dopo tante altre e che descrive un abominio del quale potremmo credere che nulla ci è ormai sconosciuto, è tuttavia differente, singolare, unica. Ciò che succede agli ebrei di questa piccola città della Transilvania chiamata Sughet, la loro cecità di fronte a un destino che avrebbero avuto il tempo di fuggire e al quale con una inconcepibile passività essi stessi si consegnano, sordi agli avvertimenti, alle suppliche di un testimone scampato a un massacro, che riferisce loro ciò che lui stesso ha visto con i suoi propri occhi, ma a cui rifiutano di credere e che prendono per un demente, ebbene questi fatti sarebbero certamente bastati a ispirare un'opera alla quale nessuna, mi sembra, avrebbe potuto essere comparata [...]". (dalla prefazione di Francois Mauriac)
I libri di Wiesel
Elie Wiesel, Nobel Pace 1986
The Elie Wiesel Foundation for Humanity
"The Story of Night" (da NYTimesBooks)

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