Biblioteca civica "MINO MILANI" bibliogarlasco@yahoo.it tel. 0382/801009 "Le paradis, à n'en pas douter, n'est qu'une immense bibliothèque" (Gaston Bachelard) SELEZIONE DI ARTICOLI SULL'UNIVERSO-LIBRO
mercoledì 26 maggio 2010
L'anno del diluvio
"Il diluvio al quale si riferisce il titolo dell'ultimo romanzo di Margaret Atwood non è quello biblico, voluto da Dio per spazzar via dalla faccia della Terra ogni malvagità e corruzione. È un diluvio senz'acqua: un'epidemia insolita che non può essere arginata da "biostrumenti e candeggina" e che dilaga «nell'aria come avesse le ali», infierendo «nelle città come fosse un incendio, facendo dilagare folle infette, terrore e stragi». Questo diluvio uccide milionie milioni di persone; le reti elettriche, i sistemi digitali, le industrie vengono meno e smettono di funzionare a mano a mano che gli esseri umani che se ne occupavano muoiono. In L'anno del diluvio (The Year of the Flood) siamo trasportati in un mondo che sembra in parte quello raffigurato da Hieronymus Bosch e in parte quello di Arancia meccanica. La "catastrofe totale" dilaga ovunque, e una società privata di sicurezza, la CorpsSeCorps, ha assunto il potere, detiene il controllo dove le forze della polizia locale sono venute meno per mancanza di soldi. Gli agenti della Corps non soltanto ricorrono a tecniche brutali quali la Resa Interna per far rispettare la loro volontà, ma oltretutto effettuano sinistri esperimenti, giocherellando pericolosamente con il genoma umano e quello animale e creando strane e nuove specie mutanti. Sorta di pendant del suo ponderoso romanzo del 2003 intitolato L'ultimo degli uomini, questo libro ci riporta nuovamente a quel futuro post-apocalittico, ma lo fa con un' energia ancora maggiore, con maggiore inventiva e destrezza narrativa. Come L'ultimo degli uomini e il romanzo del 1986 Il racconto dell'ancella, anche quest'ultima opera di Margaret Atwood è una fantasia distopica che intende proporsi come una sorta di racconto ammonitore per gli errori e gli eccessi del nostro mondo, che si tratti di antifemminismo, negazionismo del riscaldamento terrestre, o violenza e materialismo. Mentre però i libri precedenti procedevano a fatica a causa di digressioni didattiche e di un tono moralistico e incline alle prediche, in questo volume Margaret Atwood ha allentato i toni e lasciato briglia sciolta alla propria immaginazione. Toby è una donna che è riuscita a sopravvivere all'interno di un centro benessere di lusso, dove si ciba delle scorte di un magazzino e dei prodotti di un orto interno, dove in passato si facevano crescere le verdure per le insalate biologiche della clientela. A un certo punto Toby decide di avventurarsi fuori dal suo rifugio, e di andare a recuperare nel vecchio quartiere dove abitavano i suoi genitori un fucile seppellito sotto alcune pietre di un cortile interno. Suo padre aveva usato quell' arma per suicidarsi, all' indomani della morte della moglie, spentasi per una malattia misteriosa che aveva bruciato tutti i loro risparmi. In seguito Toby viene a sapere che con ogni probabilità sua madre è stata usata come una cavia per una società farmaceutica denominata HelthWyzer, intenta a «inoculare la malattia nella gente comune» tramite alcune pillole e integratori modificati, «utilizzandola come un animale da laboratorio in libertà, per poi incassare cospicue cifre di denaro per curare le malattie cagionate». Alla morte dei suoi genitori, Toby è costretta a cercarsi una sfilza di mestieri, uno più avvilente dell'altro, fino a essere assunta in una catena di fast-food ributtante, denominata SecretBurgers, della quale si dice che passi al tritacarne carne umana. Lì Toby diventa il trastullo sessuale di Blanco, un manager violento e lascivo, fino a quando non è inaspettatamente salvata da un gruppo di contestatori, i cosiddetti "Giardinieri di Dio", una setta in stile hippie dedita a proteggere ogni forma di vita animale e vegetale. Nel corso degli anni Toby cresce tra le fila dei Giardinieri di Dio fino a diventarne una dei massimi esponenti. Quando si rende conto di essere uno dei pochi esseri umani sopravvissuti al Diluvio Senz'Acqua, Toby si chiede perché proprio lei sia una delle prescelte: «Perché le è stata risparmiata la vita? Perché proprio lei tra incalcolabili milioni di morti? Perché non qualcuno di più giovane, o di più ottimista o con cellule più fresche? Deve confidare nel fatto che vi sia una ragione ben precisa: rendere testimonianza, trasmettere un messaggio, salvare almeno qualcosa dalla devastazione generale ... Deve avere questa fiducia, ma non ci riesce». Tra gli altri individui che vivono con i Giardinieri di Dio c'è una ragazza, Ren, che è stata portata nel gruppo da sua madre, Lucerne, l'ex moglie di un dirigente dell'HerlthWyzer, allontanatasi da casa con il suo amante. In seguito Ren sarà riportata all'interno dell'area recintata dell'HelthWyzer, dove si innamora di Jimmy - il protagonista di L'ultimo degli uomini, noto anche con il soprannome di Snowman, che le spezzerà il cuore mettendosi con la sua più cara amica Amanda. Raccontando le storie di Ren e Toby, Margaret Atwood riesce nell'abile compito di trasformarle in esseri umani credibili, e non soltanto in eroine da fumetto che si aggirano in territori apocalittici realizzati con ogni sorta di effetti speciali, nei quali letali siccità, uragani e nuove malattie inducono molti a predire "l'estinzione totale della razza umana". Benché alcuni capitoli del libro inizino con brani noiosi, nei quali si dettagliano i principi della fede ecologica dei Giardinieri, Atwood si astiene in buona misura da quella sorta di proselitismo che aveva appannato i suoi primi passi nella fantascienza. Concentrandosi invece sui suoi personaggi e sulle loro temerarie e rischiose scorribande in un mondo da incubo, riesce con successo a scrivere un libro che cattura, che prende allo stomaco e che mette in evidenza i suoi indubbi talenti di scrittrice pura, di cui aveva dato prova con tanto vigore nel suo romanzo del 2000 intitolato L'assassino cieco." (da Michiko Kakutani, Il romanzo ecologista, "La Repubblica", 26/05/'10; trad. di Anna Bissanti da A Familiar Cast of Fighters in a Final Battle for the Soul of the Earth)
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1 commento:
è un libro che davvero cattura il lettore per la tensione narrativa e per le tematiche
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