martedì 12 agosto 2008

Né il giorno né l'ora di Nelo Risi


"'Come sottrarsi / ai giorni alle ore / alla misura di una vita / sul metro degli anni?' scrive Nelo Risi in una sua poesia di una nuova bella raccolta intitolata Né il giorno né l'ora. E Giovanna Ioli nella sua intelligente prefazione sembra fargli eco concludendo con queste notazioni: 'E' come una prosodia della mente, al punto di potersi confondere con quell'anima segreta che il poeta vede chiaramente nel blocco ancora incastonato delle Apuane', 'quei blocchi di marmo che Michelangelo vedeva già col volto di David'. Giacché è chiaro che il 'metro degli anni' non può sottrarsi a quell''anima segreta' che percorre tutti i corpi e che pulsa spesso ben oltre la nostra consapevolezza. E infatti Nelo dice in un'altra poesia: 'Voce delle cose / delle onde delle piante brusii sommessi / frammenti di quel silenzio / così la musica tra due silenzi'. E del resto, come può sottrarsi al fascino quella 'vertigine dell'invisibile / al visibile che affiora' un uomo attento come Nelo? Ricordo con lui una splendida settimana nella mia casa di via Sambuco a cercare soluzioni teatrali alla nostra idea di ridar vita alla Milano di Carlo Porta: dal nulla in un dialogo a due voci sapeva trarre immagini e movimenti, con la splendida freddezza del talento. Non posso, e forse non so, seguirlo nell'amarezza e nelle abiure del pensiero, come quando scrive: 'E' la nuda terra che mi lega al mondo / non il cielo e quando intorno / la nebbia in questo opaco / lastrica il mattino e fa incerto il passo / so che la poesia che m'accompagna / non m'è d'aiuto non muta la mia vita'. Ma so che quell'anima segreta che lo perseguita, non solo lo accompagna, ma anche l'ha già cambiato, lo ha reso più sensibile al 'marmo di Michelangelo' e altri marmi. Questo libro ne è una testimonianza: 'Non si è mai sicuri di niente occorre / che l'energia si tramuti in valore: / il tema di una poesia in un'epoca / impoetica sia la poesia stessa / che il creativo crei se stesso'. Per sentire (anche Dio) occorre ascoltare. La mente riflette se stessa, e come ha scritto Einstein 'non si perviene (neppure) alle leggi universali con la logica'. Per quanto sia impoetica un'epoca non lo è mai abbastanza per la poesia, non lo è abbastanza per l'uomo: 'Possibile una presenza dall'assenza / era là tra mille percezioni / nell'attesa di un fischio / di un richiamo e si è salvata'. Grazie Nelo per questi splendidi versi. Te ne sono riconoscente. Non voglio aggiungere altro. Anche se so che occorre sempre ribadire che Nelo Risi è nato a Milano nel 1920, e vive a Roma, e che tra i suoi film più famosi c'è Il diario di una schizofrenica, Una stagione all'inferno e La colonna infame e che ha pubblicato numerosi libri di poesia da Polso teso a Di certe cose (poesie 1953-2005)." (da Franco Loi, Invisibili vertigini, "Il Sole 24 Ore Domenica", 27/07/'08)

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