mercoledì 27 aprile 2011

Paper Cutting


"Credo che a nessuno di voi sfugga la bellezza dell'opera d'arte che è riprodotta in questa pagina. È una delle tante che potevo scegliere tra i lavori dell'inglese Su Blackwell, che già altre volte è capitato di citare. Sì, vedete bene. Blackwell è un'artista e una poetessa del ritaglio: e la carta che usa per il suo lavoro (in questo caso si intitola Magnolia Tree, è del 2007) è quasi sempre quella di libro. Ovvio che questo non è un aspetto secondario.
Il bellissimo volume Paper Cutting (appena edito da Chronicle Books, pagg. 176, $ 27,50, per la cura di Laura Heyenga e con una prefazione di Rob Ryan, forse l'artista più noto tra quelli che lavorano sulla e con la carta ritagliata) raduna 26 artisti, perlopiù molto giovani e di tutto il mondo, che hanno fatto del taglio artistico della carta la loro cifra. Ma ripeto: un conto è la carta, con tutte le sue caratteristiche e qualità e preziosità, altro, però, è il libro. Il libro contiene, parole, senso, significati, storie. Umanità. E così fare a pezzi un libro ma vederne venire fuori qualcosa d'altro è anche un atto in potenza (e nella pratica) molto poetico. Perché utilizza il libro in entrambe le sue principali caratteristiche: oggetto fisico e oggetto spirituale. Oltre al volume citato, un rapido giro sul sito dell'artista inglese, vi farà capire senza troppi giri di parole cosa vado dicendo. Quasi sempre la Blackwell fa uscire dal volume, spesso disteso come un tappeto, o un fertile terreno, dei boschi di carta che giocano con il concetto di fatato e di stregato: come se si "materializzasse" l'essenza della storia che il libro narra. E che noi possiamo solo immaginare. In più: se l'arte del ritaglio si esibisce, in molti casi, in raffinatissime silhouette, in esercizi di maestria che "ricreano" nelle minuzie la realtà, diventa davvero qualcosa di magico quando incontra il libro
e il suo contenuto. Per esempio con Hina Aoyama e i suoi esperimenti di intaglio sulle poesie di Baudelaire.
Ma è Thomas Allen (si vedano su http://foleygallery.com/index.php3i suoi lavori) che emoziona ancora di più. Lui ritaglia le figure umane che campeggiano nelle copertine vintage dei libri pulp americani di qualche decennio fa. E le fa rivivere: in solitaria, spersi tra le pagine, a volte in dialogo muto con altri protagonisti, talora in un immobile, eterno duello con altri protagonisti del romanzo. Un modo per dare ai libri la patente di oggetto d'arte che in troppi si ostinano a non vedere. Allora: compratevi questo libro. E vi ricrederete." (da Stefano Salis, Incantati tagli di carta, "Il Sole 24 Ore", 24/04/'11)

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