lunedì 20 aprile 2009

Riccardo Chiaberge: "Il blog porta la democrazia (allo Strega)"


"La prima profezia è di Ronald Reagan, e risale al 1989: «Il Golia totalitario sarà abbattuto dal David del microchip». Censurare Internet - dirà più tardi Bill Clinton – «è come cercare di inchiodare al muro un budino». E il suo successore George W.Bush, in un impeto di entusiasmo: «Immaginate se il Web prendesse piede in Cina: come si espanderebbe subito la libertà!». La sirena del «cyber-ottimismo» ha sedotto perfino un businessman scafato come Rupert Murdoch: «L’avanzata delle telecomunicazioni – giurava anni fa – rappresenta una minaccia per i regimi autoritari in ogni parte del mondo» (salvo poi, subito dopo, piegarsi al ricatto delle autorità di Pechino che volevano oscurare le sue reti). Contro questa sorta di «determinismo tecnologico» si schiera sulla «Boston Review» il politologo Evgeny Morozov: i prodigi di Web 2.0, dalla galassia dei blog a YouTube, da Google a Facebook, sono armi a doppio taglio, che possono servire con uguale efficacia la causa della libertà e quella della repressione. È vero che in Ucraina, in Birmania o in Zimbabwe, oppositori e attivisti dei diritti civili hanno usato questi strumenti per organizzare rivolte e denunciare soprusi, tanto che qualcuno ha parlato di «smart mobs» («masse intelligenti»). Ma è pure vero che i governanti cinesi assoldano commentatori online per fare propaganda al regime e nella Russia di Putin una compagnia privata legata al Cremlino filtra e manipola le notizie su Internet. E se i blogger iraniani o sauditi che scrivono in inglese rassicurano gli occidentali con i loro inni alla democrazia, quanti altri difendono in parsi o in arabo le idee degli Ayatollah e dei Fratelli Musulmani? Meglio non farsi troppe illusioni sulle virtù taumaurgiche del «social networking». Ma anche se non riescono a buttare giù i tiranni con la T maiuscola, le tecnologie digitali possono fare parecchio male ai tirannelli che infestano tanti ambienti, a cominciare dai premi letterari. È stato un video registrato sul telefonino da un domestico di Mauritius (e prontamente ripreso da vari siti internet) a dare il primo scossone all’impero del Grinzane Cavour. Ed è stato un blog, quello di Mario Fortunato, a denunciare le manovre in atto intorno allo Strega, spingendo il vincitore annunciato, Daniele Del Giudice, a un ritiro dignitoso (come peraltro la «Domenica» gli aveva suggerito) e aprendo la strada all’autocandidatura di Antonio Scurati e a una rosa di altri nomi, da Andrea Vitali a ben sette esordienti. Aveva ragione Reagan: il David Fortunato ha fermato il Golia Mondadori. Dalle «smart mobs» alle «smart pens». Anche il Ninfeo di Villa Giulia vedrà la sua rivoluzione arancione?" (da Riccardo Chiaberge, Il blog porta la democrazia (allo Strega), "Il Sole 24 Ore Domenica", 19/04/'09)

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