lunedì 27 aprile 2009

Le biblioteche e il mercato del libro di Chiara Bernardi


"Sarà Milano ad ospitare, dal 23 al 27 agosto, il convegno dell'IFLA (l'organizzazione mondiale delle biblioteche e dei bibliotecari). Appuntamento importante: per il numero dei partecipanti - circa 3000; è in corso la fase di accreditamento - ma soprattutto, per cercare di individuare e capire verso quali modelli si stia andando, confrontando esperienze e risultati. Il tema è ambizioso: Libraries create futures: buiding on cultural heritage. Non solo per dovere di ospitalità ma per interesse sincero, gli addetti ai lavori italiani hanno ora l'occasione di documentarsi con un saggio di imminente pubblicazione scritto, con piglio forse un po' troppo accademico, da Chiara Bernardi, Le biblioteche e il mercato del libro. Analisi di settore e prospettive di sviluppo (il Mulino). Se ne parlerà in un convegno, a Milano (Spazio Guicciardini) martedì prossimo. Ma alcuni dati estrapolati dalla ricerca (commissionata da Provincia di Milano, Fondazione per leggere e Aib Lombardia), consentono di iniziare a ragionare con qualche parametro in più. 'Si ritiene - scrive Bernardi, citando alcuni dati di Solimine - che in Italia vi siano 15.000 biblioteche, nelle quali operano circa 20 mila addetti e che queste posseggano quasi 200 milioni di documenti, acquistando annualmente 7 milioni di volumi. Si calcola che i loro utenti annui siano poco meno di 10 milioni e che i prestiti erogati si aggirino intorno ai 65 milioni. Le spese di funzionamento hanno superato i 500 milioni di euro, di cui più del 10% per l'acquisto di documenti'. A parte il numero sicuramente sovrastimato di biblioteche, pare che esse rappresentino circa il 5% del fatturato dell'editoria italiana, in termini di acquisti, ma è difficile valutare che tipo di impatto abbiano sulla lettura (alcuni dati dicono che aggiungono alle già basse percentuali di lettori del nostro Paese un misero 5%). Una delle questioni più delicate, quella dei soldi del diritto di prestito, per i quali l'UE ha condannato l'Italia (gli utenti per ora non devono pagare nulla; ma il fondo stanziato dal Governo per remunerare gli editori, che comunque rinunciano a quei denari, si è perso ...). Ma il punto della Bernardi è un altro: e cioè come possano interagire le biblioteche con la filiera del libro. In termini di valorizzazione del patrimonio di utenti, di aumento e promozione della lettura, di rapporto con editori e librai e di presenza e impatto nel territorio. Le risposte e le possibilità sono molteplici. Ma certo, per funzionare le biblioteche hanno bisogno di fondi; i fondi dovrebbero servire a comprare libri (non solo a pagare il personale), i libri a creare nuovi lettori. Il circolo sarebbe anche visrtuoso. Se qualcuno si preoccupasse di investire nelle biblioteche. Ma niente paura: a Montecitorio hanno dimostrato di non essere affatto preoccupati dai libri. E non da oggi. Mi sa tanto che quelli dell'IFLA non riusciranno a convincerli che si stanno sbagliando ..." (da Stefano Salis, Biblioteche in cerca di ruolo, "Il Sole 24 Ore Domenica", 26/04/'09)

Nessun commento: