Biblioteca civica "MINO MILANI" bibliogarlasco@yahoo.it tel. 0382/801009 "Le paradis, à n'en pas douter, n'est qu'une immense bibliothèque" (Gaston Bachelard) SELEZIONE DI ARTICOLI SULL'UNIVERSO-LIBRO
giovedì 30 aprile 2009
Non sperate di liberarvi dei libri di Jean-Claude Carrière
"Una dichiarazione d'amore a due voci. Le voci appartengono a Umberto Eco e Jean-Claude Carrière, saggista e sceneggiatore. Il destinatario del messaggio è identificato nel titolo di questo loro dialogo, Non sperate di liberarvi dei libri, che sta per uscire da Bompiani. Dei messaggi d'amore, la chiacchierata conserva i tratti tipici: audacia, pudore e sincerità. Assente - ed è una gran fortuna - l'enfasi. Oggetto d'amore è, dunque, il libro. Sulle sue sorti attuali, e sul suo futuro, l'italiano e il francese si confrontano in sedi non ufficiali: l'appartamento parigino di Carrière e la dimora di campagna di Eco, a Monte Cerignone. Ascoltiamoli, a partire da quella diagnosi preliminare che gli si impone: quale sia lo stato di salute del loro beniamino, il libro, che da quasi seicento anni e con tante varianti sembrava racchiudere in esclusiva la cultura dei tempi. Dico 'sembrava' perché - come tutti sanno - da un quarto di secolo quell'esclusiva ha trovato una smentitta bruciante: l'informatica. La domanda, alla quale l'opera si sforza di rispondere fin dal titolo è, dunque: il cyber-libro, l'e-book soppianterà di netto l'esistenza di volumi stampati, collezioni, biblioteche, deludendo la passione dei bibliofirli e riducendoli a una minoranza di fissati e di 'indomiti'? La risposta di Eco sembra le mot de la fin: 'Il libro è come il cucchiaio, il martello, la ruota, le forbici: una volta che li avete inventati, non potete fare di meglio'. Eppure, i nuovi mezzi espressivi di 'far di meglio' si sforzano in mille modi. Come strumento di scrittura, il computer non ha ormai concorrenti, e recluta seguaci anche fra i 'patiti' della composizione a mano o a macchina e perfino tra coloro che si dilettano a tesaurizzare incunaboli. Ho potuto recentemente saggiare di persona la destrezza, purtroppo assai superiore alla mia, con la quale Eco si serve, per dirne una, dell'e-mail. [...]". (da Nello Ajello, M ail libro non morirà mai, "La Repubblica", 30/04/'09)
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