venerdì 24 aprile 2009

La nuova età del libro


"Sto per partire per le vacanze, ho una settimana di ferie e, finalmente, potrò leggere qualche buon libro in santa pace. La valigia è piena. C'è tutto, compresi i libri. Ne ho portati una quarantina. 'Hai un'altra valigia?' mi chiede mia figlia. 'No', rispondo io, sono tutti qui. 'Qui' vuol dire in una macchinetta che pesa poco più di due etti ed è grande come un libro in edizione paperback. Si chiama Sony Reader e serve a leggere i libri in formato elettronico. Nel Sony Reader ne ho caricato una trentina, ma ne ho almeno altri dieci nel mio iPhone, nel quale ho caricato il software di Amazon, il Kindle. E se avessi voglia di leggerne qualcun altro, magari una pagina di un vecchio classico della letteratura, o un saggio sulla musica di Jimi Hendrix, non avrei il problema di cercare una libreria. Perché con un paio di click, ovunque io mi trovi, potrei scaricare nel mio lettore di libri elettronici o nel mio cellulare, qualche nuovo testo. Benvenuti nell'era della letteratura elettronica, nel nuovo mondo degli e-book, un futuro annunciato migliaia di volte negli anni passati ma che solo oggi si sta trafsormando in presente. La svolta è arrivata al'inizio di quest'anno, quando Amazon ha messo in commercio la nuova versione del suo lettore di libri elettronici, il Kindle, una macchinetta comodissima e leggera, nella quale si possono mettere fino a 1500 libri, scaricandoli con il computer o attraverso il collegamneto senza fili direttamente da internet, dove si possono comprare o ottenere gratuitamente. Il Kindle e il Sony Reader (o l'iLiad, il Cybook, l'iRex, tanto per citare i più diffusi e-book reader) stanno conoscendo un improvviso successo, dovuto al miglioramento della tecnologia e, soprattutto, a una disponibilità di testi elettronici fino a oggi sconosciuta. Oggi si possono trovare nelle librerie degli e-book reader con una collezione di libri pre-caricata, oppure ci si può collegare ai negozi online che vendono i testi, o ancora servirsi del grande lavoro fatto da appassionati come il Project Gutenberg o l'italiano Progetto Manuzio per scaricare libri i cui diritti sono scaduti (dalla poesia latina alla Divina Commedia, fino a testi del primo Novecento), o rivolgersi all'enorme catalogo di Google Ricerca Libri, con oltre dieci milioni di testi, o ancora finire nel mare della pirateria online. I numeri parlano chiaro: tra il 2007 e il 2008 il mercato negli Usa è praticamente raddoppiato e oggi tutti i principali editori e distributori anglo-americani e tedeschi si stanno attrezzando, stringendo accordi con aggregatori e integratori, con l'obiettivo di offrire un nutrito catalogo di e-book alle librerie. E la Sony ha annunciato un accordo con Google per distribuire i suoi libri digitalizzati. Si chiamano e-book e non libri, e la differenza non è da poco. Con i libri, quelli tradizionali, hanno in comune solo il contenuto, il testo scritto da qualche autore. Per il resto sono due mondi lontani, lontanissimi. Le differenze? Più o meno quelle che passano tra un giradischi e un iPod, se ci si passa il paragone. Oggi se utilizziamo Google per cercare qualsiasi tipo di informazione, il motore di ricerca ci conduce a qualche altra pagina web, non a un libro. Ma tutto questo sta per cambiare, per merito di due fattori innovativi. Da una parte la disponibilità di due macchinette, due e-book reader che funzionano benissimo e costano poco, il Kindle di Amazon, il Reader della Sony, due "lettori di libri elettronici" che non sostituiscono il libro come oggetto, ma rendono l'esperienza della lettura di un file su uno schermo decisamente più gradevole. E dall'altra parte il lavoro che Google ha fatto in questi anni, con il suo Google Ricerca Libri, che offre oggi quasi dieci milioni di titoli. Due fattori che, come sottolinea Steven Johnson sul Wall Street Journal, potrebbero trasformare il 2009 "nell'anno più importante per l'evoluzione del libro dal giorno in cui Gutenberg stampò la sua prima Bibbia". Se a questo si aggiunge il successo che gli e-book stanno riscuotendo anche tra il pubblico giovanile che ha un iPod e scarica i libri da iTunes così come scarica musica e film, si capisce che quello che fino a poco fa sembrava un futuro lontanissimo, si è improvvisamente fatto più vicino. Ma perché diventi un fenomeno di massa ci vorrà ancora un po' di tempo. "La rapidità con cui l'elettronica ha sfondato nel campo dei media, dei dischi e dei film in particolare, è di gran lunga superiore a quella con la quale si affermerà nel campo dei libri", sostiene Paolo Repetti, responsabile della collana Stile Libero dell'Einaudi insieme a Severino Cesari, "non lo dico per passatismo ma perché credo che il libro ha un suo futuro proprio in quanto oggetto tecnologicamente potentissimo". È vero che fin qui tutti i sostituti tecnologici che sono stati proposti non hanno tutte queste caratteristiche messe insieme. "Ma è un innovazione tecnologica importante e gli editori dovranno farci i conti", dice ancora Repetti. Del resto l'era del libro digitale potrebbe davvero essere rivoluzionaria. Basta pensare a cosa è accaduto con la nascita della stampa. "Adesso la possibilità di avere in tasca migliaia di libri, di poterli consultare istantaneamente e trovare le informazioni di cui abbiamo bisogno potrebbe portare ad una nuova fioritura di idee, così come accadde nei secoli dopo Gutenberg", sottolinea il professore dell'Mit Joe Jacobson, uno degli inventori dell'inchiostro elettronico che è alla base della tecnologia di queste nuove macchine. E poi la possibilità di acquistare libri in ogni momento potrebbe portare a un aumento della lettura. Così dicono i dati di Amazon, secondo i quali i possessori del Kindle comprano molti più libri degli altri.
Ma in Italia c'è spazio per gli e-book? "Importa poco se il libro sia elettronico o di carta, quello che conta è il contenuto", dice Daniele Di Gennaro, della casa editrice minimum fax. "Solo in Italia ci facciamo problemi di questo tipo, perché tendiamo a sacralizzare la cultura. Negli Usa si forzano linguaggi e se c'è un pubblico che vuole gli e-book gli editori glieli danno. Da noi fece scandalo nel 1993 quando noi facevamo una rivista via fax ...". Di certo gli e-book fanno risparmiare agli editori i soldi della carta, della stampa e della distribuzione, offrendo nuove possibilità. "Dovrebbe favorire il dinamismo di piccoli gruppi che possono decidere velocemente", continua Di Gennaro, "l'editoria major oggi è costosissima già solo per mantenersi. Si pubblicano sessantamila novità all'anno. Nel futuro ci sono gli e-book, ma anche gli audiolibri, c'è il print on demand, il mercato si dividerà tra queste nuove opzioni e l'"oreficeria" del libro, per chi lo vuole come unità psicoaffettiva, quindi stracurata, di lusso, da conservare per sempre."(da Ernesto Assante, La rivoluzione e-book. Il libro nel taschino, "La Repubblica", 24/04/'09)

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