sabato 27 marzo 2010

L'iPhone macchina del tempo


"Il nuovo che avanza, il vecchio che non arretra. A Londra capita, così racconta il Guardian, di imbattersi in passanti con il naso affondato non in un libro ma in un iPhone. Camminano, per esempio, in Brick Lane, nella East London, ma contemporaneamente sono in un libro di Monica Ali. O, viceversa, dalla lettura del romanzo sono approdati alla strada reale. C'è infatti una nuova applicazione per il telefonino, che guida attraverso la città così come è stata descritta nei romanzi. Si chiama «Get London Reading», e crea un bel cortocircuito nel tempo e nello spazio: sei qui e ora, nel traffico del marzo 2010, ma sei anche altrove, in un'altra epoca, fra le pagine di questo o quel libro.
Per la serie il vecchio che avanza, invece: domani lo scrittore Philip Pullman parteciperà sotto scorta all'Oxford Literary Festival. Ha ricevuto molte lettere di minaccia per il suo nuovo libro The Good Man Jesus and the Scoundrel Christ, nel quale sostiene che un uomo di nome Gesù è vissuto duemila anni fa, mentre Cristo il figlio di Dio è un'invenzione dell'apostolo Paolo. Pullman la prende con humour: chi gli scrive lo condanna alla dannazione eterna, ma per fortuna, dice, «non ha il potere di mandarmi all'inferno». Oltre alla quantità e alla virulenza delle minacce, però, c'è qualcos'altro che preoccupa: il libro condannato al rogo eterno non è ancora uscito.
Il passato, il futuro. Il ministro della cultura Margaret Hodge è fiera delle biblioteche britanniche «con più sedi di McDonald's o di Boots, e più visitatori dei negozi del West End londinese, la rete delle biblioteche pubbliche è un trionfo di infrastruttura e brand», ma si slancia verso il futuro: internet gratis per tutti, apertura domenicale, e-books gratuiti.
E che cosa c'è di nuovo, o di vecchio, in classifica? In una settimana di vendite in calo, 61 Hours di Lee Child ha venduto 26.247 copie in tre giorni, ma è al primo posto soltanto perché Stieg Larsson ha smerciato 33.862 copie ma di due libri diversi. Solar, il nuovo romanzo sui cambiamenti climatici di Ian McEwan, non se l'è cavata male: è secondo nella narrativa, e con le sue 14.176 copie è il libro di McEwan che vende meglio da molti anni a questa parte. Un bel cambiamento climatico, per lui." (da Giovanna Zucconi, L'iPhone macchina del tempo, "La Stampa", 26/03/'10)

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