venerdì 19 marzo 2010

Fieri di leggere


"Basterebbero dieci milioni di euro dallo Stato per intraprendere tra i bambini una campagna quinquennale di promozione della lettura che darebbe frutti sicuri». Lo diceva Gian Arturo Ferrari, da gran capo della Mondadori. Adesso, neopresidente del Centro per il Libro e la Lettura, ribadisce, nel primo dei 7 punti del suo progetto: «Il focus è stato individuato nei bambini e ragazzi sotto i 14 anni (4,7 milioni), il cui mercato in Italia è fortemente arretrato, fanalino di coda dopo Spagna e Francia».
Concordi molte voci del settore dove peraltro si lavora con assoluta competenza-passione. «Aderisco alle posizioni di Ferrari, individuando purtroppo nella scuola la prima responsabile di questa situazione». Lo dice una pioniera come Grazia Gotti, occupatissima in questa vigilia della Fiera di Bologna dove si festeggeranno i dieci anni del programma Fieri di leggere nato per iniziativa sua e di alcune collaboratrici, con l’appoggio di enti locali e, fondamentale, della Giannino Stoppani, ormai storica libreria e editrice per ragazzi fondata nel 1983 dalla stessa Gotti con Tiziana Roversi, Silvana Sola, Giampaola Tartarini, tutte ex allieve di Antonio Faeti.
Impegnata nell’Accademia Drosselmeier che, dal 2003 con il nome del celebre personaggio dello «Schiaccianoci», è Centro studi e Scuola di formazione, e nel frequentatissimo blog «Zazienews», per la Gotti «Fieri di leggere» è l’occasione per portare la lettura fuori dalle mura cittadine. In senso letterale: eventi, mostre, novità, autori, illustratori, impegnati, ad ogni primavera, sul territorio e molto oltre i giorni della Fiera in librerie (specie le indipendenti, punto centrale di ogni iniziativa di cultura), biblioteche, circoli. Se dieci anni fa i ragazzi leggevano di più, gli insegnanti nel complesso erano più preparati e «c’era più allegria -commenta la Gotti- oggi, nonostante il generale e conclamato disastro del nostro Paese, stiamo raggiungendo concretamente nel nostro settore uno dei traguardi più ambiti, la capacità di fare rete, anche sul piano nazionale». Un’avventura difficile quanto affascinante la cui molla «è pedagogica: ovvero principalmente politica». Ci pensino i «signori» di Roma che tengono nel cassetto da decenni la legge del libro ..." (da Mirella Appiotti, Da dieci anni Fieri di leggere, "La Stampa", 19/03/'10)

Nessun commento: