lunedì 1 marzo 2010

Giuseppe Laterza: 'Ascoltare il territorio'


"Caro Gianni, ti scrivo come neopresidente del Centro per il libro e la lettura che hai presentato qualche giorno fa insieme al ministro Bondi e altri esponenti del Governo. In quella occasione hai esposto un programma ambizioso, articolato in più punti. Hai affermato che collaborerai al meglio con la struttura già presente nel Ministero per i beni e le attività culturali, frutto del 'vecchio' Istituto per il libro, per la verità mai decollato. E ti sei soffermato sulla preziosa collaborazione dell'Associazione editori che - si dice - finanzierà direttamente il Centro, sopperendo almeno in parte alle vistose carenze del contributo pubblico. (Tra l'altro, hai informato i presenti che ci sarà una nuova sede a Milano perché lì 'c'è tutta l'editoria italiana' ... spero che non lo pensi veramente!). Immagino che diversi editori, dopo tanti annunci e false partenze, vedano in te la persona giusta per questo difficile compito. Per decenni hai gestito la più grande macchina editoriale italiana - Mondadori - governando tanti uomini e facendo quadrare i bilanci, producendo bestseller e conquistando fette di mercato. Io credo che ce la metterai tutta e spero che realizzerai qualche buon risultato. Tutto bene, dunque? Purtroppo, mi pare di no. E vorrei farti tre domande, una di metodo e due di sostanza. Prima di tutto una questione di metodo: perché mettere un editore a capo di un'istituzione statale con finalità pubblica? Se parliamo di promozione della lettura e non di vendita dei libri, perché non scegliere un esperto della materia, estraneo a ogni gruppo di interesse? Certo, la scelta non è dipesa da te, ma credo che sul punto la tua opinione sia rilevante: non pensi che la conoscenza del mercato caratteristica di un buon editore sia altro da quella dell'alfabetizzazione e dell'apprendimento della lettura tipica del servizio pubblico?
Seconda questione. Non a caso nel tuo discorso le biblioteche erano del tutto marginali. Eppure le biblioteche civiche e scolastiche, presenti in ogni angolo del Paese, pur tra mille difficoltà, sono il fronte essenziale della promozione della lettura. Come possiamo immaginare di vincere la battaglia dell'aumento dei lettori senza un profondo rinnovamento e insieme valorizzazione delle biblioteche di pubblica lettura?
Terza questione: come pensi di coinvolgere le migliaia di persone che in tutta Italia operano concretamente per la promozione della lettura? Non credi che sia fondamentale farne degli esempi virtuosi? In questi anni sei sempre venuto agli incontri del Forum del libro promossi dai Presìdi e dall'omonima associazione. Hai incontrato tanti protagonisti che spesso operano con poche risorse ma risultati straordinari. Ti ricordi il padre gesuita che da anni riscatta i ragazzi di Scampia anche attraverso la lettura? E la bibliotecaria di Grado che ogni estate porta i libri in spiaggia? E il sindaco di Arzignano che ha messo la biblioteca in piazza e ne ha fatto un luogo di incontro dei suoi concittadini, triplicando i prestiti? E la rete di gruppi di lettori (in Puglia e altrove) che con la loro passione coinvolgono anche i non-lettori? E la libraia romana che va in giro per le scuole di periferia con un pullman attrezzato con scaffali di libri? E la bibliotecaria palermitana che costruisce l'integrazione multiculturale anche attraverso la lettura con gli immigrati? Puoi valutarne l'intelligenza, la passione e l'efficacia: non pensi che sarebbero i migliori interpreti e consulenti del Centro per il libro? Insomma, caro Gianni, spero che tu inizi da domani un bel viaggio in giro per il nostro Paese, per scoprire e valorizzare quel tanto di buono che c'è, nonostante tutto. E mi auguro che così facendo tu possa contribuire a costruire un movimento di appassionati lettori il cui 'passaparola' - come sappiamo bene - è il vero segreto per avvicinare ai libri tutti gli altri." (da Giuseppe Laterza, Ascoltare il territorio, "Il Sole 24 Ore Domenica", 28/02/'10)

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