martedì 8 marzo 2011

Shirin Ebadi


"Trentadue anni fa, l'otto marzo, giornata internazionale della donna, la televisione iraniana diede l'annuncio di un provvedimento che privava le impiegate governative di uno dei loro diritti fondamentali, la libertà di scegliere il proprio abbigliamento. Da allora l'identità e la personalità delle donne iraniane sono state oggetto di attacchi sempre maggiori da parte di uomini che non hanno rispettato neppure i diritti delle loro genitrici. Reputandosi più degni persino delle loro madri, hanno stilato leggi che attribuivano alla donna metà valore rispetto all'uomo. Leggi in base alle quali il Dieh (l'importo in denaro offerto a indennizzo di danni fisici subiti o di omicidio colposo) viene dimezzato se le vittime sono donne. [...]" (da Shirin Ebadi, La voglia di sentisi sorelle, "La Repubblica", 08/03/'11)

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