lunedì 2 agosto 2010

The Philosophy of Literature


"Se Emma Bovary non esiste, l'enunciato 'Emma Bovary si è suicidata ingerendo dell'arsenico' è falso? E, se è falso, come lo distinguiamo da un altro enunciato, sicuramente falso, come 'Anna Karenina si è suicidata ingerendo dell'arsenico'? Poi, qual è la differenza tra Madame Bovary e uno dei tanti romanzi rosa? Quanto incide il contenuto di un'opera letteraria sul suo valore artistico? La filosofia di stampo analitico ha tradizionalemente preso in esame la letteratura da due diversi punti di vista: quello della verità da un lato e quello dell'arte dall'altro. Da un lato si domanda come dobbiamo considerare - se veri o falsi - gli enunciati che compongono le opere letterarie e, dall'altro si chiede quale posto occupi la letteratura all'interno dell'ambito delle opere d'arte. Il grande merito di Peter Lamarque - docente all'Università di York, indubbiamente il principale studioso analitico di filosofia della letteratura - è quello di avere proposto una teoria in cui i due aspetti, prima relegati da una parte alla filosofia del linguaggio severa e (spesso) senz'anima e, dall'altra, all'estetica generosa e (talvolta troppo) comprensiva, ricevono finalmente una trattazione unitaria. La filosofia della letteratura non è più il mero pretesto per esporre teorie sul linguaggio, sulla realtà o sul mondo dell'arte, ma è considerata per sé, con tutto quello che ne può derivare. La domanda di partenza del libro ('che cosa vuol dire guardare alla letteratura come arte e avere un approccio filosofico alla letteratura?') mette bene in evidenza questo atteggiamento e introduce a una serie di capitoli (sette) che, con rigore argomentativo e senza risparmiare sui controesempi, prendono in esame i diversi temi cui il connubio tra filosofia e letteratura dà luogo, facendo emergere al contempo una interessante teoria estetica e metafisica. [...]"(da Carola Barbero, Emma si è uccisa per davvero?, "Il Sole 24 Ore Domenica", 01/08/'10)

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