sabato 13 dicembre 2008

Online l'archivio di Solzenicyn


"Il grande scrittore russo Aleksandr Solzenicyn è on line in un suo sito ufficiale. Lo ha annunciato l'11 dicembre, novantesimo anniversario della nascita dell'autore di Una giornata di Ivan Denisovich, la vedova Natalja Solzhenitsyna, di cui il quotidiano "Rossijskaja Gazeta" ha pubblicato, lo stesso giorno, una lunga intervista che contiene, oltre al commosso racconto delle ultime ore di vita dello scrittore (scomparso lo scorso agosto), una serie di interessanti annotazioni di carattere biografico. Assieme all'intervista è stato pubblicato dallo stesso giornale (ufficiosamente governativo) un inedito dal titolo A chi fugge dalla Famiglia. In esso Solzhenitsyn si interroga, non senza angoscia, sulla capacità o meno che i russi hanno di conservare la propria 'eredità spirituale e culturale'. Il sito si apre con una foto dello scrittore, da icona. Nella presentazione di Natalja Solzhenitsyna, si legge che il suo fine principale è quello di mettere on line (in formato pdf), a disposizione di studiosi e lettori, i testi delle opere dello scrittore, secondo la redazione definitiva da lui approvata, conservandone tutte le originali caratteristiche grafiche. Il sito ospiterà un'ampia bibliografia scientifica, notizie e dati biografici, ricordi e testimonianze, lettere, un archivio fotografico (con le foto esposte ora in una mostra a lui dedicata allestita nel centrale palazzo del Maneggio). Il sito oltre ad ospitare in futuro scritti e materiali inediti, conterrà anche un ampio settore audio-video con documentari dedicati allo scrittore, sue interviste e trasmissioni radio e TV, e registrazioni di brani di opere da lui stesso lette (tra cui l'intero Una giornata di Ivan Denisovich). Nel quadro delle celebrazioni del novantesimo anniversario della nascita, si è svolto il 5 dicembre a Mosca, per iniziativa della presidenza della Federazione russa, una conferenza internazionale dedicata allo scrittore. Vi hanno partecipato, oltre a studiosi e specialisti, rappresentanti della presidenza e del governo, promotori dell'iniziativa. Non c'è che da felicitarsi di queste iniziative dedicate all'uomo che più di ogni altro ha rivelato alla Russia e al mondo gli orrori dello stalinismo. Esse dimostrano che l'autore di Arcipelago Gulag e l'intera sua opera sono ormai considerati un valore nazionale da affermare e da difendere. Tutto questo, tuttavia, contrasta con alcuni segnali che vengono da Mosca e da San Pietroburgo. Come le limitazioni che negli ultimi tempi gli storici del periodo sovietico, in particolare del periodo staliniano, si trovano ad affrontare per accedere agli archivi, in particolare quelli degli organi di sicurezza (ex-KGB). Inoltre, ha suscitato particolare allarme – di cui oggi si è fatta portavoce l'Unione Europea – la perquisizione (avvenuta il 4 dicembre scorso ad opera di poliziotti mascherati inviati dalla locale Procura) della sede pietroburghese della nota associazione non governativa Memorial. Tra i compiti istituzionali Memorial, oltre all'impegno per la difesa dei diritti umani e civili, ha quello di ricostruire la storia del periodo sovietico, in particolare, di quello staliniano. Da anni l'associazione raccoglie, pubblica e mette on line testimonianze, documenti inediti, materiali d'archivio ed altri reperti. Il tutto raccolto nelle più diverse regioni russe. Si tratta di un'opera di grande valore, condotta con criteri scientifici, destinata alla conservazione della memoria storica del paese. Al termine della perquisizione, condotta nel quadro di un'inchiesta contro l''estremismo' (categoria quanto mai estranea allo spirito di Memorial), sono stati sequestrati tutti i dischi rigidi dei computer, documenti fotografici e copie di documenti d'archivio, registrazioni di ex-prigionieri del Gulag. Niente è stato ancora restituito. L'iniziativa della Procura pietroburghese contraddice gli impegni assunti dal presidente Medvedev, tra l'altro anche in un suo recentissimo intervento sui temi della difesa della legalità, delle libertà e dei diritti garantiti dalla Costituzione. Allarma un altro particolare: il fatto è avvenuto mentre il mondo ricorda il sessantennale della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Sicuramente contraddice lo spirito delle celebrazioni solzhenitsyniane." (da Piero Sinatti, Online l'archivio di Solzhenitsyn, "Il Sole 24 Ore", 12/12/'08)

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