sabato 6 dicembre 2008

L'onda - Die Welle


"L'Onda, 'Die Welle', è stato dapprima, nel 1967, un esperimento didattico avviato in una scuola di Palo Alto in California da un insegnante di storia, Ron Jones; poi, un romanzo di successo di Morton Rhue e ora un film straordinario di Dennis Gansel: qui al centro c'è il professore di un liceo tedesco impegnato in una settimana 'tematica' dedicata all'autocrazia; anticonformista e creativo, per scuotere gli allievi dal torpore decide di improvvisare una sorta di gioco di ruolo collettivo. Il copione prevede la possibilità di far precipitare tutti gli elementi che caratterizzanoun regime autocratico (disciplina, gerarchia, leadership carismatica, fedeltà, forte spirito di gruppo) in un'esperienza diretta: la classe diventa un movimento, l'Onda appunto, con tanto di logo, divisa (una camicia bianca), saluto rituale: il professore ne diventa il leader assoluto; i pochi che non si adeguano vengono visti come un pericolo e cacciati. L'entusiasmo con cui gli studenti partecipano al gioco travolge ben presto gli steccati didattici: l'Onda assume le caratteristiche dei movimenti totalitari, si ricompatta contro i nemici esterni, scopre la violenza e - nel caso del più fragile dei suoi aderenti - anche la potenza illusoria che deriva dal maneggiare una pistola. La finzione sta per diventare una tragica realtà quando il professore decide di mettere fine all'esperimento. Ma tutto è ormai fuori controllo, quella pistola spara per ferire e per suicidarsi e l'esito finale si tinge di sangue. In quarant'anni questa storia non ha mai mancato di suscitare un forte senso di disagio. Il film di Gansel ha un impatto emotivamente così radicale da trasformare quel disagio in angoscia. L'esperimento pedagogico di Jones viene proiettato in tempi come i nostri in cui il fascino dei fondamentalismi religiosi e politici è enormemente aumentato. Sulle macerie dei 'luoghi' delle ideologie e delle identità novecentesche, i luoghi della musica, dello sport e delle altre aggregazioni che popolano l'universo dei giovani non riescono a scalfirne la noia esistenziale, la monotonia di giorni tutti rinchiusi in un presente senza futuro. Di qui il fascino di tutte le proposte che garantiscono surrogati identitari, la possibilità di entrare a far parte di gruppi e di comunità in grado di ravvivare legami e solidarietà che né le famiglie né le forme di organizzazioni della politica sono più capaci di offrire. Nel film è chiaro il meccanismo che porta a rinunciare alla propria autonomia individuale
barattandola in cambio della sicurezza e della protezione offerta dal gruppo. È il fondamento psicologico che tiene in vita i regimi totalitari. E' inquietante che il tutto avvenga in un'aula. Da noi la scuola è stato uno dei più potenti strumenti di inclusione, di costruzione di cittadinanza, il vero grande strumento per 'fare gli italiani': che possa diventare la culla di una deriva totalitaria è una delle prospettive più nefaste per la nostra democrazia." (da Giovanni De Luna, L'onda che spegne la democrazia, "TuttoLibri", "La Stampa", 06/12/'08)

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