lunedì 5 novembre 2007

Margherita OGGERO


Qualcosa da tenere per sé (Mondadori, 2007): "Una Torino olimpica e debitamente invernale, ma elettrizzata dall'evento, è il teatro delle nuove avventure della professoressa Camilla Baudino, principale personaggio delle narrazioni di Margherita Oggero, poi passate con fortuna agli schermi televisivi, dove la prof. ha le sembianze, ironicamente appropriate, di Veronica Pivetti. [...] Rese le debite offerte agli dèi del thriller, la Oggero farcisce l'intreccio di materiali gustosi, che vanno al di là del pur abile intrattenimento. È anche lei una donna (copiosamente e minutamente) informata dei fatti: una spugna - come Carlo Fruttero vuole giustamente che sia uno scrittore - in grado di cogliere al volo situazioni, comportamenti, tic, linguaggi, usi e consumi, abitudini. L'aria del tempo, insomma, i dettagli rivelatori che ne definiscono il colore tendente al nero. Vero baricentro tematico del romanzo sono la famiglia, la crisi delle coppie, i conflitti generazionali; dove la pietas dell'autrice è principalmente riservata ai giovani sbandati, ribelli a metà, fragili e indifesi, tentati da un ritorno nei ranghi che gli adulti non propiziano certo. Colpisce, in molte pagine, la giustezza degli accenti. Un sottile malessere si sprigiona dall'incrociarsi delle storie, e diventa inquietudine via via che ci avviciniamo al cuore della verità, al disvelamento dell'insospettabile serial killer. Non a caso tra le città italiane Torino è, con le sue scissioni tra perbenismo e trasgressione anche estrema, la vera patria del dottor Jekyll (esemplare in tal senso un vecchio romanzo di Giovanni Arpino Arpino, Un'anima persa). La prof. dalla curiosità scettica e ironica sa bene che 'ci liberiamo dall'orrore attribuendolo alla malattia, perché altrimenti non riusciremmo a tollerarlo, perché non abbiamo più il coraggio di guardare in fondo al pozzo', all'abisso che si spalanca appena dietro la presunta normalità. Talché, alla fine, per difendere una sua protetta, opterà per una personalissima catarsi, in provvisoria opposizione con l'amico commissario: meglio non raccontare tutto, tenere qualcosa per sé e per chi ci è vicino, lasciare che il silenzio ripari i guasti della vita." (da: E. Ferrero, La neve sporca di Camilla, "TuttoLibri", "La Stampa", 3/11/2007)
I libri di Margherita Oggero
Così parlò il nano da giardino
"Adotta uno scrittore" (da RadioAlt)

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