lunedì 12 novembre 2007

Bracconieri di storie, Arpino e Soriano: "Ci salviamo scrivendo"


"Negli stadi Giovanni Arpino generosamente donava a color che sanno e che non sanno Cuore di cane di Bulgakov e Triste, solitario y final di Soriano ('Se mai ho invidiato un libro, eccolo, naturalmente dopo Cuore di cane'). Si può onorare anche così la fu commedia umana, umanissima, del pallone, tra un dribbling e una rovesciata: accostandola alla letteratura. 'Chi gioca, ha giurato' è una massima del filosofo francese Alain. Una verità interpretata come tale tanto sul campo quanto tenendo in mano la penna. Arpino e Soriano il giuramento di fedeltà alla parola lo hanno osservato sino al passo d'addio. Arpino se ne andava vent'anni fa. Soriano dieci. [...] Il carteggio che documenta le affinità elettive fra i due hidalgo, liberi di una libertà che inesorabilmente conduce alla solitudine, esce ora per i tipi di Graphot, a cura appassionata e febbrile, di Massimo Novelli: Bracconieri di storie. Ché tali furono i due confrères: sempre all'erta di fronte alla vita, ai suoi testimoni, alle sue trame, all'abbraccio ora splendido ora funesto che la vita ha in serbo. [...]" (da: B. Quaranta, Arpino e Soriano: 'Ci salviamo scrivendo', "TuttoLibri", "La Stampa", 10/11/'07)

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