sabato 17 novembre 2007

Lipovetsky, Una felicità paradossale:"La felicità è il fondamento della società dei consumi: è questo l'obiettivo ma chi è felice oggi a trent'anni?"


Una felicità paradossale. Sulla società dell'iperconsumo (Le bonheur paradoxal. Essai sur la société d'hyperconsommation) di Gilles Lipovetsky (Raffaello Cortina, 2007): "Siamo alla ricerca di una felicità paradossale. Comprare è un imperativo, un impeto, una sete: siamo tutti affetti da iperconsumismo. Compriamo oggetti piccoli o ingombranti, costosi e superflui, compriamo quello che abbiamo già, compriamo quello che possediamo. Durante un viaggio recente in Brasile, ho visitato alcune favelas e ho visto bambini, genitori e ragazzi che non si preoccupano di non avere da mangiare, ma di non sembrare poveri: lottano per avere un logo da sfoggiare, un paio di scarpe firmate, un telefonino, un'antenna parabolica. Con un marchio addosso si sentono più forti, dimenticano le umiliazioni quotidiane. C'è una nuova società dell'effimero e non c'è un modello teorico che la riguardi. Una volta c'era il benessere anni '50, '60, '70. Adesso c'è un mondo che sembra un frappé, un grande pasticcio, un eccesso di oggetti, logo, brand. La felicità è il fondamento della società dei consumi: è questo l'obiettivo, ma chi è felice oggi a trent'anni? I ragazzi cercano tutti esperienza, sensazioni, emozioni e il consumo è lì, pronto, a portata di mano, è il mezzo per portare piccole novità, frammenti di eccitazione, scosse infinitesimali che compensano i vuoti. È la conseguenza di un mondo che ha democratizzato l'ideale di felicità, una società individualista, dove io, lei, tutti ci sentiamo soli. E allora eccola, la terapia: comprare, continuare a comprare. [...] Insomma, comprare non basta ... Tutto è molto facile e accessibile, viaggiare, acquistare, possedere. Ma senza religione, politica, passioni, i giovani individui sono perduti e la conseguenza è una grande fragilizzazione e destrutturazione di tutti i gruppi della società. Bisogna trovare nuovi modelli, modelli per i giovani, modelli per i genitori in crisi. E il futuro è già tracciato, la via è la 'rivalorizzazione': no, non dico che tornerà l'ascetismo ma le passioni, i grandi amori, quelli sì. Passione per la politica, passione per gli altri, passione per il mondo. Il futuro è nella creazione di nuove passioni, nel pensiero, nel sogno. L'uomo non è solo un consumatore. È un affamato di passioni, e i consumi inutili in futuro diventeranno piccoli piccoli."
Ascolta (da RadioCanada)
L'impero dell'effimero. La moda nelle società moderne di Gilles Lipovetsky (Garzanti, 1989)

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