venerdì 16 ottobre 2009

Leggete le fiabe ai figli o parleranno più tardi


"C'era una volta. Ma adesso non c'è più. O come minimo, c'è sempre di meno. I genitori hanno abbandonato o diminuito una vecchia abitudine: leggere o raccontare una favola ai figli per farli addormentare. E il risultato è che i bambini imparano a parlare sempre più tardi. Così sostiene un rapporto del Ministero dell'Istruzione britannico che fotografa l'alfabetizzazione del Regno Unito: il fenomeno che balza agli occhi dallo studio è infatti quello, in parte già noto, degli adulti che hanno sempre meno tempo per occuparsi della prole. Da un lato, i genitori sono sempre più affaticati; dall'altro, nuove tecnologie distraggono gli uni e gli altri, che si tratti di internet, social network come Facebook, telefonini, videogiochi. Risultato: il numero delle parole che i grandi scambiano con i piccini è in calo costante. Meno fiabe, meno dialogo, uguale apprendimento più lento: all'asilo e perfino alle elementari, in Gran Bretagna, entrano bambini di 5-6 anni con una capacità di comunicazione che sarebbe lecito aspettarsi da un bambino di un anno e mezzo, che ha appena imparato a camminare. Insomma, un disastro: perché quei bambini impareranno lo stesso a parlare, ma varie ricerche dimostrano che spesso chi ha problemi di linguaggio nell'infanzia può sviluppare difficoltà e disabilità mentali di vario grado crescendo. Per questo il Governo britannico lancia l'allarme. 'Il numero dei bambini che cominciano le scuole elementari senza sapere neanche formare una frase rudimentale è in crescita', afferma il rapporto preparato da Jean Gross, responsabile della comunicazione per il Ministero dell'Istruzione, e anticipato ieri dal Times di Londra. Le più recenti statistiche governative indicano che il 18% dei bambini di 5 anni nelle scuole del Regno, ovvero più di 100 mila bambini, non sono al livello di alfabetizzazione previsto per la loro età. Il problema non riguarda soltanto i figli degli immigrati, per i quali sarebbe più comprensibile un ritardo nell'apprendimento dell'inglese, ma anche per quelli britannici. Il ritardo è più spiccato nei bambini poveri, che secondo la ricerca della dottoressa Gross ascoltano 'soltanto 600 parole all'ora' in famiglia, in confronto alle duemila parole all'ora che sono la media per le classi benestanti. Inoltre i bambini che crescono in famiglie povere o disagiate ricevono soltanto un elogio per ogni due rimproveri, mentre nelle case benestanti il rapporto è rovesciato e anche rallenterebbe l'alfabetizzazione. 'Gli adulti sono sempre più impegnati e hanno meno tempo da dedicare ai figli', dice l'autrice del rapporto. 'E per le prossime generazioni sarà peggio, perché un bambino a cui nessuno leggeva le favole non le leggerà di certo ai propri figli'." (da Enrico Franceschini, Leggete le fiabe ai figli o parleranno più tardi, "La Repubblica", 16/10/'09)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e