Biblioteca civica "MINO MILANI" bibliogarlasco@yahoo.it tel. 0382/801009 "Le paradis, à n'en pas douter, n'est qu'une immense bibliothèque" (Gaston Bachelard) SELEZIONE DI ARTICOLI SULL'UNIVERSO-LIBRO
lunedì 26 luglio 2010
L'esperienza della lettura
"Vittorio Spinazzola studia la letteratura della modernità e dei suoi generi più caratteristici - a partire dal romanzo, anche nella sua declinazione più popolare - da oltre cinquant'anni e nel frattempo il punto di vista dal quale guardare la società in ogni caso non è più lo stesso. Per un verso è radicalmente cambiata la società, che allora - alla fine degli anni Cinquanta - si stava rapidamente trasformando da contadina a industriale, in un vorticoso aumento dei redditi, dei consumi e del benessere, per l'altro non sono più gli stessi gli strumenti dell'analisi e dell'interpretazione, allora prevalentemente ideologici, poi supponentemente 'scientifici', ora assai più empiricamente descrittivi, con in più un'ansiosa ricerca di senso storico, di prospettiva ordinatrice: 'Agli studiosi - speiga appunto Spinazzola - resta affidato il compito più che mai indispensabile di portare ordine'.
Nell'attraversamento di questo tumultuoso mezzo secolo, Spinazzola ha conservato, persino con ostinazione, una sua intima o quasi lineare coerenza pur trasformando metodi e criteri, rivedendo giudizi e pregiudizi e abbandonando al loro destino, se non tout-court le ideologie, certo gli schemi sociali e critici che queste avevano prodotto e imposto, e gli è straordinariamente riuscito di farlo perché sempre nel suo studio aveva privilegiato l'esplorazione del panorama sociale e testuale e la sua successiva puntuale descrizione, prescindendo da drastici giudizi di vlaore estetico o politico che fosse. I suoi studi così hanno meglio retto all'usura del tempo di tanti altri somemrsi dal cambiamneto e ormai definitivamente inutilizzabili.
L'esperienza della lettura (Unicopli), il suo libro più recente, riassume esemplarmente un lungo percorso al di là del marxismo e dell'impegno, fedele tuttavia alla valorizzazione di quella che egli stesso definì La democrazia letteraria (1984) riconoscendone il primato nell'esercizio molteplice della lettura e nella centralità del rapporto tra lo scrittore e i suoi lettori, nel quale acquista rilievo eminentemente morale la scelta di ognuno di avvicinarsi a un testo responsabilmente scelto e quindi di giudicarlo in relazione ai bisogni che erano stati all'origine dell'incontro e delle domande cui si voleva dare risposta. 'La liberalizzaizone e la democratizzazione dei rapporti tra chi scrive e coloro che leggono', proposti come 'l'effetto del grande moto di rivalsa in nome della comunicatività agevole', sono quel che resta dell'antico primato ideologico dell'impegno e dei suoi risvolti pedagogici, rinunciando a ogni 'linea di condotta', a qualsiasi primato classista, a tutte le aspirazioni di palingenesi rivoluzionaria: 'Il proletariato moderno non si è fatto portatore di una sua proposta adulta di moduli espressivi atti a oltrepassare l'orizzonte della società borghese'.
Assemblando nove studi degli ultimi venticinque anni, Spinazzola annuncia che, oltre il modernismo e le sue trasgressioni antiborghesi 'di indole avanguardistica', ha inizio un processo 'di riconciliazione con la modernità' - un tempo che lui fa coincidere con quello della presenza del libro a stampa -, anzi persino di 'rilegittimazione delle sue istituzioni letterarie' a cominciare dal romanzo, prontamente 'riciclato' insieme ad altri 'ingredienti vecchi e nuovi o seminuovi' e poi coniugato in una 'moltiplicazione straordinaria di generi, specie, famiglie', che ne attestano l'inesaurita vitalità.
In questa disordinata effervescenza non si tratta di imporre un ordine estetico o ideologico, ma di riconoscere la pluralità delle esperienze di scrittura e più ancora di lettura, rispettando 'tutti i gusti e le preferenze emergenti nel pubblico', unico, indiscusso protagonista dell'avventura della parola e dell'invenzione in questo mondo che non sa più dire dove andrà a finire, ma è ben cosciente di voler consumare la propria esperienza con la maggior soddisfazione possibile." (da Cesare De Michelis, La letteratura alla portata di tutti, "Il Sole 24 Ore Domenica", 25/07/'10)
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1 commento:
good start
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