lunedì 26 luglio 2010

Jane Goodall: cinquant'anni a Gombe


"'Se chiudo gli occhi, i primi giorni tornano così vividi. Riesco a ricordare così bene il senso di irrealtà che provavo mentre salivo a nord del lago Tanganika verso gombe, oltrepassando le valli piene di foreste. Avrei trovato gli scimpanzé?, mi chiedevo. E poi, oh sì, come ricordo David Greybeard, il mio scimpanzé preferito di tutti i tempi ...'. Ci si può innamorare di uno scimpanzé? Il lungo viaggio alle radici dell'uomo dell'etologa eretica cominciò proprio nell'estate di cinquant'anni fa.
Oggi Jane Goodall, 76 anni, è anche il nome di un istituto con una ventina di sedi sparse nel mondo e Gombe è diventato un santuario della ricerca scientifica. Ma quando nel 1950 l'antropologo Louis Leakey la spedì in Tanzania, quella ragazza non era neppure laureata. Figuriamoci la sorpresa il giorno in cui Jane presentò le proprie conclusioni. Uomo e scimmia hanno lo stesso tipo di dieta mista (carnivora e vegetale) e costruiscono utensili: due caratteristiche che si credevano solo umane. Leakey rispose, sconvolto, con un cablo: 'Adesso dobbiamo ridefinire la nozione di 'utensile' e la nozione di 'uomo': oppure dobbiamo accettare gli scimpanzé come esseri umani'. [...]
In ottobre l'etologa ricostruirà il suo cammino in un nuovo libro, Jane Goodall: 50 anni a Gombe. Ma già ora mette a confronto ieri e oggi: 'Nei primi giorni mangiavamo intorno al fuoco dell'accampamento ogni sera e lavoravamo alla luce delle lampade: oggi la maggior parte degli edifici sono dotati di pannelli solari e mangaimo ovviamente al coperto. Le nostre prime mappe per seguire gli spostamenti degli scimpanzé erano realizzate da foto aeree in bianco e nero: oggi usiamo il Gps e i satelliti'. Ma certe cose non sono cambiate. 'Ogni volta che salgo in cima - oggi la chiamano Cima Jane - e mi siedo a guardare quel panorama, posso sentire ancora quello che provavo da giovane: l'eccitamento di non sapere che cosa avrei visto, quello che avrei scoperto'.
Dopo una controversa love story proprio con l'antropologo Leakey, Jane sposò Hugo Van Levick, il fotografo del National Geographic sceso a Gombe per illustrare le sue scoperte, e poi Derek Bryceson, il direttore dei parchi della Tanzania che ha difeso il suo lavoro dagli speculatori turistici. Oggi l'etologa gira il mondo per continuare a difendere le sue scoperte e il suo santuario. 'A volte bisogna lasciare ciò che si ama per salvarlo. E così eccomi ancora qui in viaggio: cercando di raccogliere supporto. Pensando sempre a Gombe'." (da Angelo Aquaro, L'etologa Jane Goodall racconta in un libro la sua vita a Gombe, "La Repubblica", 25/07/'10)

From Savage to Savvy: A New Understanding of Chimps (Wall Street Journal)

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