sabato 11 dicembre 2010

L'era del Tag


"Eccoci giunti dunque alla terza fase della grande avventura del linguaggio. Dopo la narrazione orale, veicolata dal corpo, e dopo l'epoca della scrittura su carta, astratta e decontestualizzata, si è aperta la fase elettronica, dominata dall'istantaneità e dalla multisensorialità. Ma che cos'è il libroide? Cosa nasconde questo neologismo? Forse il libroide non è che un fattoide del libro, una forma-immagine che rimanda all'oggetto senza coincidere pienamente con esso. Il book digitale cessa di essere un universo chiuso in se stesso per splancarsi al mondo dei sensi. Perché i libroidi sono oggetti in movimento, ibridi che si fanno toccare, vedere e anche sentire, realtà fluide che intersecano le parole con le immagini e con i suoni. Sono i figli della tecnologia ai tempi del Web.
La novità non è di poco conto, e soprattutto non è solo tecnologica, ma coinvolge la nostra stessa identità di lettori. Mentre la lettura su carta prevedeva infatti un rapporto 'privato' tra noi e l'oggetto libro, ora non è più così. Ormai interagiamo con quello che leggiamo, siamo chiamati a partecipare, ad essere attori e non più semplici spettatori. In altre parole siamo 'connessi', e la nostra identità non è più data dalla nostra particolarità o dalla nostra lucidità, ma dalla nostra connettività. Facebook o MySpace sono l'altra faccia dell'e-book o, meglio, condividono lo stesso spazio ibridato e impuro.
Non dobbiamo stupirci. Questo processo di ibridazione sarà anzi sempre più coinvolgente e il nostro futuro sarà sempre più caratterizzato da una cultura del remix. Una cultura che ha già partorito lo screttore, la nuova creatura tecno-mitologica nata dall'unione del lettore e dello scrittore. Per questo è davvero impossibile pensare di leggere senza interagire con ciò che leggiamo. Non solo. Adesso siamo agli inizi, ma non è difficile immaginare un futuro in cui tutti i libri di carta avranno dei codici (Quick Reading Code), dei Tag, che permetteranno di connettere il virtuale con il reale. Esempi già esistono. Come nel mio libro L'era del Tag, in uscita da Liguori, del quale basta scannerrizzare il codice per accedere alla versione online.
Il passaggio dal cartaceo all'elettronico è un salto dalla stasi al movimento, dall' illustrazione all'azione, dal descrittivo al performativo, dal regno astratto delle parole solo scritte all'universo multisensoriale dei nuovi incroci di parole, suoni e immagini. L'e-book lontano dall'essere un oggetto statico, vive come performance, riportando sulla scena i sensi che erano stati sacrificati nel processo di astrazione della scrittura. È evidente che tutto ciò modificherà la forma stessa della narrazione, che da chiusa si farà sempre più aperta, da conclusa in perenne movimento. Nell'antica Grecia la narratività era incarnata dal mito delle Moire (le Parche del mondo latino): Cloto, che filava il nostro destino, Lachesi, che lo misurava, e Atropo, che lo tagliava, dandoci la morte. Ma nel mondo digitale "cross mediale" questa struttura si apre, si libera, disancorandosi da una fine definita una volta per tutte. Il libroide si sa quando inizia ma non si sa quando finisce. O meglio: finisce quando noi decidiamo che finisca. Già Cervantes ci aveva preparati a questo sconfinamento. Don Chisciotte impazzisce perché non riconosce più la differenza tra la cosa letta o immaginata e la cosa vera. Ciò naturalmente modifica anche lo statuto della Verità, che sarà ricontratta di volta in volta in modo consensuale. Siamo dunque giunti alla "reinvenzione del reale attraverso pratiche critiche di remix, mash up, ricontestualizzazione, reenactment", come recita il titolo del libro di REFF, RomaEuropa FakeFactory, edito da FakePress insieme a DeriveApprodi. Un'esperienza di lettura globale, che integra cartaceo e digitale attraverso link e codici ipertestuali.
In AngeI-F (il romanzo di nuova generazione scritto da Salvatore Iaconesi e Oriana Persico che ho presentato alla Fiera della piccola editoria "Più libri più liberi"), i lettori possono interagire con il personaggio de Kerckhove, che è il padre di una giovane Intelligenza Artificiale e l'amante di una prostituta biotecnologica. La trama è variabile,a seconda degli interventi dei lettori. Anzi degli screttori, lettori e scrittori, "connessi" nel "network" aperto del libro multi-mediale." (da Derrick de Kerckhove, Così il nostro testo si trasforma in una performance, "La Repubblica", 11/12/'10)

Derrick de Kerckhove

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