lunedì 20 ottobre 2008

I libri di Luca di Mikkel Birkegaard


"Il romanzo arriva dal nord e ne trattiene molte caratteristiche: intreccia con raziocinio due fra i generi più fortunati degli ultimi tempi editoriali, cioè il thriller-mistery e il fantasy, proiettandoli su quel non meno acclamato filone che si potrebbe definire meta-narrativo, fatto cioè di libri che parlano di libri. Topo Firmino docet. Non mancano altre stravaganze. In Danimarca, luogo che ne ha visto l'uscita e l'immediato, clamoroso successo editoriale, il titolo era in italiano. La cosa autorizza subito un'ipotesi: è verosimile che al lettore danese quel titolo suoni (forse più che a quello italiano) come 'esotico' e che, in qualche modo, induca allo spostamento verso quel mondo 'altro' che è il principio fondante del genere fantastico. Seguendo tale asuggestione, non stupirà constatare quindi, che il romanzo fa perno proprio sull'affascinante immaginario mondo dei libri, quegli oggetti semplici ma potenti, magici alla lettera, che sono in grado di trasportarci 'altrove'. Una libreria antiquaria nel cuore di Copenhagen, quella dell'italiano Luca Campelli, è infatti lo scenario dominante di questa narrazione che fa apparire verosimile - prima, elementare regola del fantasy - qualcosa che non corrisponde alla realtà, convenzionalmente definibile come esperienza quotidiana e razionale, ma piuttosto all'immaginazione o fantasia che dir si voglia. Che cosa vi succede, dunque? Sul piano dell'intreccio, ad apertura di storia, succede che il proprietario vi muoia al suo interno, in modo violento, eclatante e misterioso. [...] Resta il fatto che, intorno alla libreria, ruota una qualsiasi Società Bibliofila; non così qualsiasi, comunque, dal momento che i suoi componenti possiedono poteri ianuditi e pericolosi. Sono in grado cioè di influenzare gli 'umani' attraverso la lettura. Sono lettori potenti, e onnipotenti, capaci di entrare nella testa di altri lettori e di condizionarne il comportamento. [...] Va da sé che fra i tanti libri citati compaia spesso il Don Chisciotte, il potente antesignano del conflitto tra fantasia e realtà, l'inarrivabile esempio dei rischi che si corrono quando i piani si confondono. Rischi di pazzia. Come quelli che più volte ha corso Amleto. Impazzirà Jon o incontrerà il lieto fine? Ai lettori scoprirlo." (da Laura Lepri, Tutto il potere ai lettori!, "Il Sole 24 Ore Domenica", 19/10/'08)

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