giovedì 4 settembre 2008

Sapienza interiore


"'Ecco, io sono quel che non voglio. / Un altro uomo, in un tempo differente. Un'ombra del pensiero che si commuove': sono versi di Nicola Bultrini e segnano un'epoca e un destino. Anche se in lui c'è una coscienza che indica una strada e non c'è la resa, gli uomini d'oggi potrebbero tutti riconoscersi in questi versi. E' il nostro tempo a chiamare senza posa da fuori a impedire che qualcuno possa tentare di essere quel che vorrebbe. Ma non c'è altro tempo, e qualsiasi tempo è gremito di 'sirene' o di 'mulini a vento'. Gli risponde un altro poeta: 'Luce, luce, sempre luce, da prima / del mondo. Poi ogni cosa accade, / fino all'ultima sua. E' tempo, è tempo' e 'Chi legherà le mani al vento? / Non l'uccellino che vola nell'aria / del suo bene, e sul suo ramo riposa', dice Vittorio Cozzoli. Eppure anche Nicola sa: 'Eppure torno a innamorarmi, / in altri modi in altri luoghi, /e sempre per invitarla a danzare'. Sa che la vita va 'presa dentro' e che il nostro movimento invita al movimento, e l'amore è l'unica chiave che apre tutte le porte, non il pensiero. Nicola Bultrini è nato nel 1965 a Civitanova Marche, e vive e lavora a Roma. Ha pubblicato a partire dal 2004 (presso Marcos y Marcos con la raccolta Occidente della sera). Vittorio Cozzoli invece è nato a Cremona nel 1942. Poeta e commentatore di Dante, ha pubblicato la raccolta Poesie (prefazione di Carlo Betocchi, 1976) e altre raccolte, tra le quali, Gli uccelli (2002); Fate luce fate luce (2005); mentre su Dante sono rilevanti i libri Il Dante anagogico (1993) e Il viaggio (1997). Dai due libri - I fatti salienti di Nicola Bultrini (Nordpress) e La diaspora delle icone di Vittorio Cozzoli (Mobydick) - si può trarre una riflessione di grande attualità: siamo certi che la scienza abbia del tutto esaurito le domande sull'uomo e sulla realtà? Lo so, certo, che la scienza non ha mai esaurito la sua ricerca e non ha mai negato i propri limiti. Ma come ha già notato Max Planck: 'Anche nella più esatta di tutte le scienze non si può procedere senza un'intuizione del mondo, ossia delle ipotesi indimostrabili. Anche in fisica non si è beati senza la fede ...'. Quindi gli scientisti mi somigliano ai fideisti e sono lontani dalla scienza proprio come questi sono lontani dalla religione. Già Einstein aveva detto: 'Non si eprviene alel leggi unievrsali per via di logica'. E chi può sottoscrivere una legge sull'Amore se non chi non lo conosce? 'L'amore tra noi così leggero, / come il vento del vespro che ci consola', dice Bultrini, e in altri versi: 'Ma come negarsi al giorno? Non vedi / anche noi siamo cammminando / l'incognita ...'. E Cozzoli soggiunge: 'Indaghi il fondamento delle cose, / segui Tommaso di questione in questione, / ma due ragioni non fanno una scintilla'. Qualsiasi sia il tempo, dobbiamo attenzione e lavoro a noi stessi, dobbiamo amore e attenzione agli altri. Non da fuori ci viene la via, ma dall'interna sapeienza." (da Franco Loi, Sapienza interiore, "Il Sole 24 Ore Domenica", 24/08/'08)

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