Biblioteca civica "MINO MILANI" bibliogarlasco@yahoo.it tel. 0382/801009 "Le paradis, à n'en pas douter, n'est qu'une immense bibliothèque" (Gaston Bachelard) SELEZIONE DI ARTICOLI SULL'UNIVERSO-LIBRO
sabato 20 settembre 2008
Pavia come Las Vegas
"Las Vegas un suo 'Pavia Drive' ce l'ha già, a due passi da 'The Strip', il famoso bouulevard dei casino. E la città lombarda ora che ha scoperto di essere la Las Vegas d'Italia, magari ricambierà la cortesia, dedicando a sua volta una via. I circa 500 mila bitanti della provincia pavese spendono infatti più degli altri italiani in lotterie e giochi gestiti dallo Stato: 1498 euro a testa ogni anno, più del doppio della media nazionale. 'E' un fenomeno nuovo e preoccupante' si allarma il sindaco di Pavia Piera Capitelli, 'sarà necessaria un'indagine sociale per capire come sia possibile, in tempi di ristrettezze economiche, scommettere tanto'. L'analisi del mercato della fortuna è di Agicos, agenzia di informazione specializzata nel ramo: 'Il dato di Pavia è stupefacente' spiega il direttore Fabio Felici, 'soprattutto per il distacco dalle altre città: i savonesi, secondi nella graduatoria spendono 300 euro in meno l'anno e i riminesi, terzi, 1058'. Una spiegazione in realtà c'è ed è legata al caso: la provincia tre anni fa è stata una rampa di lancio delle newslot, le macchinette che hanno preso il posto dei videopoker. Si è sperimentato qui se le slot di nuova generazione funzionassero. Hanno funzionato. Baristi e tabaccai hanno richiesto in massa queste ruote della fortuna elettroniche che nel 2007, monetina dopo monetina, hanno incassato da ogni pavese 1098 euro l'anno. Così, a Pavia e dintorni, c'è oggi la più alta concentrazione di newslot (una ogni 55 abitanti: in Italia il rapporto è di una a 190). L'affollamento non piace alla Regione: 'In inverno proporrò una stretta sulle newslot' promette l'assessore Pier Gianni Propserino: 'Dovranno essere messe in spazi separati dal resto del locale'." (da Alberto Fiorillo, Pavia come Las Vegas: una 'slot' ogni 55 abitanti, "Il Venerdì di Repubblica", 19/09/'08)
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