lunedì 8 giugno 2009

M. Luisa Meneghetti: "All’estero più rispetto del pubblico. La British Library, a misura d’uomo"


"Per uno studioso la Biblioteca Nazionale è una seconda casa. Per un filologo, poi ... Maria Luisa Me­neghetti, che insegna appunto Filologia romanza all’Università di Milano e che è stata di recente visi­ting professor alla Sorbona, lo sa bene. Ha frequen­tato le biblioteche di mezzo mondo abbastanza per fare un paragone affidabile con quelle italiane. Pri­mo punto, la questione degli orari d’apertura, fino a tarda sera all’estero (spesso compresi sabato e do­menica), fino al tardo pomeriggio in Italia. Secon­do, il numero di posti a disposizione: «Da noi, biso­gna cercare di arrivare in anticipo al mattino per assicurarsi un tavolo, a Parigi lo puoi persino pre­notare il giorno prima». Terzo punto, le attese e la quantità di libri di libera consultazione. La nuova Bibliothèque Nationale de France, intitolata a Mit­terrand, ha numerosi corridoi 250 metri per 30 con scaffalature in cui i libri sono raggiungibili dai let­tori senza bisogno di compilare schede e dunque senza attese snervanti. «È l’idea di servizio che manca in Italia. Un esempio? La Nazionale di Pari­gi, che nella vecchia sede sta facendo dei lavori di rinnovamento, ogni settimana manda agli studiosi un bollettino per informarli sui codici antichi che non sono immediatamente disponibili». Ma a questo proposito non siamo solo noi ad avere evidenti magagne. La vicinanza con l’Italia de­ve aver contagiato anche la Santa Sede, se è vero che la Biblioteca Vaticana, che per un filologo ro­manzo è anche più che una seconda casa, è chiusa dal luglio 2007 per lavori di ristrutturazione e chis­sà quando riaprirà. «Come dicevo, la vecchia sede della Nazionale di Parigi, in rue Richelieu — ricor­da Maria Luisa Meneghetti — sta facendo lavori si­mili, ma senza chiudere un solo giorno». Per non parlare delle biblioteche inglesi e di quelle america­ne: «La nuova British Library è una struttura anche fisicamente molto gradevole, concepita a dimensio­ne umana. Negli Stati Uniti persino a Urbana, nell’Il­linois, c’è una biblioteca straordinaria, moderna, aggiornata, ricchissima, con una cura, un’attenzio­ne, un rispetto del pubblico che noi possiamo solo sognarci»." (da La filologa Maria Luisa Meneghetti: «All’estero più rispetto del pubblico. La British Library, a misura d’uomo», "Corriere della Sera", 07/06/'09)

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