Biblioteca civica "MINO MILANI" bibliogarlasco@yahoo.it tel. 0382/801009 "Le paradis, à n'en pas douter, n'est qu'une immense bibliothèque" (Gaston Bachelard) SELEZIONE DI ARTICOLI SULL'UNIVERSO-LIBRO
sabato 22 agosto 2009
Milano e le biblioteche. La sfida senza confini per salvare la memoria
"Da domani al 27 agosto il capoluogo lombardo ospiterà il 75° congresso IFLA, la principale associazione bibliotecaria al mondo, l'Onu dei libri. Circa quattromila delegati di 136 Paesi si ritroveranno per la prima volta a Milano. Interverranno, tra gli altri, rappresentanti di Cina, Nepal, Mongolia, Senegal. L'esordio della manifestazione, che ogni anno cambia sede, si ebbe nel giugno 1929 a roma, Firenze e Venezia (itinerante, come allora usava); ritornò nel Belpaese nel 1951 e nel 1964, a Roma. Perché Milano? E' la prima domanda che abbiamo rivolto a Mauro Guerrini, presidente dell'Associazione Italiana Biblioteche e del Comitato Nazionale per IFLA 2009, professore di biblioteconomia all'Università di Firenze. Le sue parole ricordano che in Italia qualcosa funziona: 'Milano e la Lombardia possiedono un sistema efficiente, costituito da biblioteche comunali, o pubbliche, radicate sul territorio. Tale regione, indipendentemente dai governi, dal 1972 ha investito molto. Presenta un tessuto di ottime raccolte universitarie, al quale si aggiungono eccellenze come l'Ambrosiana, che quest'anno festeggia il quarto centenario, o la Braidense, dove si avvertono i problemi tipici delle statali, ma con maggior forza si nota la sana tradizione austroungarica'. Prosegue Gerrini: 'Vi sono anche buone biblioteche private: dalla Fondazione Feltrinelli a quella di via Senato. C'è infine il progetto della BEIC, a cui sta lavorando Antonio Padoa Schioppa, che procede tra le difficoltà del momento'. In altri Paesi si è fatto di più, ma non abbiamo le risorse della Cina che ha investito nelle biblioteche quanto nella manifattura per i prodotti destinati all'Occidente. Non ne aveva sino al '900 - Pechino è del 1909 - e negli ultimi dieci anni ne sono nate di formidabili. Il convegno avrà come tema 'Le biblioteche creano il futuro basandosi sull'eredità culturale'. E' un bilancio, nel quale il presente significa digitalizzazione, internet, servizi personalizzati impensabili sino a poco tempo fa. Guerrini nota: 'Da un semplice computer si possono consultare i cataloghi di tutte le biblioteche del mondo; molti documenti sono disponibili in rete e la sfida riguarda la capacità di organizzare i servizi e di facilitare l'accesso. La biblioteca ha superato le proprie mura ed è diventata universale, concretizzando il sogno di Borges'. Ma non tutto è in discesa. La scelta della Nazionale di Parigi di affidare il proprio patrimonio a Google potrebbe costituire un colpo al diritto d'autore che in Europa vale settanta anni dalla morte del titolare. Guerrini sottolinea: 'La tutela è un punto fermo: la legge è chiara, tuttavia alcuni autori sono disponibili a deroghe - è il caso della Bibbia curata dalla CEI o di alcuni romanzi e saggi - e altri, tra quelli importanti, scelgono di pubblicare direttamente le loro opere online. L'open access, nata negli USA un decennio fa, chiede che i risultati delle ricerche realizzate con fondi statali siano di libera consultazioen in rete'. Le università di Milano, Padova, Firenze, Trieste, Napoli e altre hanno aperto un archivio istituzionale consultabile online liberamente. Ai primi di agosto di quest'anno la CRUI ha invitato i docenti a consegnare i prodotti derivati dalla ricerca effettuata con denaro pubblico per diffonderli liberamente. Guerrini riassume: 'La biblioteca moderna è ibrida; è la raccolta tradizionale più questo fondo digitale, fatto di cataloghi, dai documenti messi in rete o da opere nate direttamente online. I servizi hanno a loro volta due dimensioni: al banco e sul sito'. Uno dei problemi aperti resta la conservazione. Se talune biblioteche americane non accettano libri con carta acida (durano meno di quelli del '400), dall'altro lato la memoria digitale non offre ancora soluzioni convincenti. Come salvare il patrimonio per secoli accumulatosi nelle biblioteche? Guerrini ammette: 'La conservazione digitale è un problema aperto. Manca ancora una risposta convincente, ma è il cruccio di ogni innovazione: siamo in cerca del consolidamento. Non tocca solo le biblioteche, investe tutto, dai dati dell'anagrafe ai voli aerei, dalle ferrovie agli ospedali. Nessun supporto al momento garantisce stabilità assoluta." (da Armando Torno, Milano e le biblioteche. La sfida senza confini per salvare la memoria, "Corriere della Sera", 22/08/'09)
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