lunedì 17 dicembre 2007

Marguerite Yourcenar, 8 giugno 1903 - 17 dicembre 1987: "La durée du travail littéraire se confond avec celle de l'existence de l'auteur lui-même"


Memorie di Adriano (Mémoires d'Hadrien): ricostruendo le memorie dell'imperatore romano, Marguerite Yourcenar ha voluto 'rifare dall'interno quello che gli archeologi del secolo scorso hanno fatto dall'esterno'. Ne risulta così un libro che è al tempo stesso un romanzo, un saggio storico, un'opera di poesia. Giudicando la propria vita di uomo e l'opera politica, Adriano non ignora che Roma finirà un giorno per tramontare; e tuttavia il suo senso dell'umano, ereditato dai Greci, gli fa capire l'importanza di pensare e di servire sino alla fine. 'Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo', dice questo personaggio che porta su di sé i problemi degli uomini di ogni tempo, alla ricerca di un accordo tra la felicità e il metodo, tra l'intelligenza e la volontà.
I libri di Marguerite Yourcenar da LiberOnWeb
Centro di documentazione Marguerite Yourcenar
"'I mali di cui muore una civiltà non sono gli scandali o crimini romanzeschi di cui si appropria la storia popolare, ma la viltà, l'inerzia e l'abbassamento insensibile dello spirito pubblico e della cultura'. Lo scriveva Marguerite Yourcenar in una lettera del 1959 indirizzata a un critico del "Figaro". La missiva viene oggi riproposta in un volume pubblicato in occasione del ventennale della sua scomparsa e intitolato Une volonté sans fléchissement. Correspondance 1957-1960. Al suo interno figurano 346 lettere scritte tra il 1957 e il 1960 dall'autrice di Memorie di Adriano, che proprio grazie a tale romanzo aveva ormai raggiunto la celebrità internazionale. Non a caso, nell'epistolario c'è poco spazio per le confidenze personali e le riflessioni generali, in compenso, abbondano le discussioni relative ai numerosi progetti di libri, articoli e traduzioni sottoposti alla scrittrice, la quale deve anche far fronte a numerose proposte d'incontri e conferenze. [...] Queste lettere possono quindi essere lette come una sorta di diario quotidiano che mostra dall'interno il lavoro di una scrittrice per la quale, come si legge in una lettera del 1960, le notizie biografiche 'hanno l'enorme inconveniente d'intralciare lo studio dell'opera, che è la sola cosa che conti'." (da F. Gambaro, Le lettere della Yourcenar, "Almanacco dei libri", "La Repubblica", 22/12/'07)

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