Biblioteca civica "MINO MILANI" bibliogarlasco@yahoo.it tel. 0382/801009 "Le paradis, à n'en pas douter, n'est qu'une immense bibliothèque" (Gaston Bachelard) SELEZIONE DI ARTICOLI SULL'UNIVERSO-LIBRO
venerdì 16 aprile 2010
La rivoluzione di Wikipedia
"E' nata solo nel 2001 e in meno di dieci anni è arrivata a contenere dieci milioni di voci, o articoli, in 250 lingue. Ha undici milioni di utenti registrati, che occasionalmente vi collaborano, e centinaia di milioni di fruitori 'passivi': ormai non c'è ricerca scolastica o tesi universitaria che non vi attinga a piene mani. Giornalisti e scrittori, docenti o sceneggiatori di tv e cinema, messi di fronte all'imperativo di verificare delle informazioni con rapidità, sono diventati suoi utenti regolari. E' Wikipedia, l'enciclopedia online 'fatta dal basso', uno dei più influenti fenomeni culturali del nostro tempo. Ambisce nientemeno che a offrire lo scibile umano. Nella versione inglese (la più consultata) i suoi due milioni di voci spaziano da Aa! (il nome di un gruppo rock giapponese) a Zzyzx, frazione della contea di San Bernardino, California. Stupefacente fenomeno di cooperazione collettiva, continua a crescere alla velocità di trentamila parole al mese. Consultata al ritmo di 60 milioni di letture al giorno, è uno degli otto siti Internet più visitati nel mondo. Dai primi di aprile ha anche aggiornato la sua grafica. Eppure solo una minoranza del pubblico sa che Wikipedia nasce da un esercito di volontari: lavorano gratise quasi sempre nell' anonimato. È l'unico fra i grandi siti Internet che non ha dietro di sé un'azienda a scopo di lucro; la Wikimedia Foundation è una no profit. Ora grazie a Andrew Lih, un insider che ha condiviso un bel pezzo di storia di questa impresa, è possibile ricostruire dall'interno questa enciclopedia e la sua vera natura: un fenomeno sociale prima ancora che tecnologico e culturale. Lih è uno degli "amministratori" dell'edizione inglese di Wikipedia, appartiene cioè al gruppo dirigente che deve organizzaree disciplinare una costruzione in continuo cambiamento. È cinese e a Pechino è impegnato contro la censura su Internet. Ha lavorato come esperto di software ai Bell Labs, ha insegnato giornalismo alla Columbia University ed è tuttora docente alla University of Southern California. Il suo libro La rivoluzione Wikipedia (Codice edizioni) è il primo a descrivere dall'interno i protagonisti del progetto, i dibattiti sulle regole, il funzionamento concreto di quest'opera colossale che ha eclissato ogni altra enciclopedia. Come si conviene al metodo Wikipedia, il finale del libro è "aperto", scritto dai lettori stessi. Attraverso una galleria di personaggi, Lih ricostruisce il percorso di Wikipedia, i dibattiti anche aspri tra i suoi fondatori, le battaglie interne, com'è giunta ad essere quello che è oggi. All'origine questa enciclopedia collettiva è segnata dall' impronta della cultura anti-autoritaria, libertaria e anticapitalista, tipica dei pionieri di Internet. A differenza dell'Encyclopédie illuminista di Diderot e D' Alembert, non ha la pretesa di scalzare un vecchio sapere sclerotizzato e reazionario per sostituirlo con una scienza più avanzata. Ha invece la convinzione che siano superati i confini tradizionali tra cultura alta e cultura popolare, tra gli specialismi e le conoscenze diffuse. Tra i suoi due fondatori più autorevoli, Larry Sanger e Jimmy Wales, il primo ha una formazione in filosofia epistemologica (la ricerca sulla conoscenza), il secondo in economia e finanza. Ambedue sono arrivati a conclusioni analoghe sulla natura profondamente sociale e cooperativa del genere umano. Tra i loro numi tutelari ci sono personaggi molto diversi: da Ayn Rand, la profetessa dell'iperliberismo reaganiano, a Piotr Kropotkin, l'anarchico-umanista russo che vedeva nella mutua solidarietà un motore di progresso ben più potente della competizione. Le tre regole d'oro che Sanger e Wales concordarono all' origine di Wikipedia sono la neutralità, la verificabilità, e il rifiuto delle ricerche originali (le voci non debbono contenere notizie inedite). Rispettarle è una battaglia permanente, che ha portato l'enciclopedia a cambiare notevolmente rispetto alle sue origini. Raccontando "come" funziona Wikipedia, Lih finisce per rispondere alla domanda ancora più importante: "perché" funziona. Questa enciclopedia infatti ha dovuto resistere ad attacchi formidabili. Errori grossolani hanno fatto scandalo: soprattutto quando qualche Vip della politica, della cultura o dello spettacolo ha scoperto strafalcioni nella propria biografia e li ha denunciati urbi et orbi. Il mondo accademico ha storto il naso di fronte a questo "sapere diffuso". E alcune delle obiezioni dotte sono diventate senso comune, dibattute anche sulle colonne di questo giornale. È possibile applicare le regole della democrazia alla scienza? È credibile un' enciclopedia fatta perlopiù da non addetti ai lavori? Non è profondamente ingenuo illudersi che l'accumularsi di correzioni collettive punti verso la verità? Chi di noi accetterebbe di sottoporsi a un' operazione chirurgica guidata da un "voto a maggioranza" a cui partecipano anche i non medici? Per i detrattori più severi Wikipedia è diventata un'arma di distruzione di massa, spappola la credibilità scientifica e impone alla nostra èra la dittatura della pop-culture. Questo libro di Lih è prezioso perché sfata alcuni di questi miti e restituisce la dimensione ben più complessa di Wikipedia. In realtà, da molto tempo il nucleo fondatore ha preso le distanze da una versione acriticamente democratica dell'enciclopedia. Fu chiaro ben presto il rischio che si correva, se la compilazione e correzione delle voci fosse stata affidata alla regola che "la maggioranza ha ragione". È facile immaginare come il regime di Pechino potrebbe mobilitare masse di giovani nazionalisti e fanatici per manipolare le voci dell' enciclopedia su temi sensibili (come la storia del Tibet). In realtà Wikipedia oggi combina una partecipazione volontaria di massa, con un sistema di filtri e di "correzioni esperte". Sicché gli errori non sono più frequenti di quelli dell' Enciclopedia Britannica. Il vero limite è un altro. I "wikipediani" (il 70 per cento dei quali ha meno di 30 anni) sono sproporzionatamente dipendenti dalle informazioni disponibili online. Perciò la mole di dati e notizie che confluiscono a formare una voce di Wikipedia, è molto più ricca se riguarda fatti e personaggi recenti, dagli anni Novanta ai nostri giorni. Per i periodi precedenti, ancora oggi il grosso dell' informazione è off-line, affidato a depositi di carte. Se un giorno andrà in porto il progetto di Google di digitalizzare tutto lo scibile umano, incluse le biblioteche più antiche, anche questo limite diventerà superabile." (da Federico Rampini, Wikipedia, ecco come funziona il sapere fatto dal basso, "La Repubblica", 15/04/'10)
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