martedì 6 aprile 2010

La biblioteca diventa multiuso


"Ci sono quelli che hanno organizzato i corsi per insegnare i dialetti, e quelle che ospitano ostetriche e notai per offrire consigli. Quelle che hanno il gruppo macramé e quelle con il laboratorio di musica vietato a chi ha più di 24 mesi. Sono le seimila biblioteche civiche italiane che stanno compiendo una rivoluzione silenziosa: oltre alla propria funzione classica, e a partecipare alle campagne nazionali come Nati per leggere, offrono servizi sociali specializzati, ovviamente gratuiti.
Così la Biblioteca di Cologno Monzese, da tempo impegnata nell'alfabetizzazione informatica con il progetto 'Nessuno escluso', è la prima civica in Italia che presta gli e-book. Tra gli scaffali sono nati gruppi di navigazione, sul modello dei gruppi di lettura. Nelle civiche torinesi ci sono la poesia-terapia e i corsi di ricamo e uncinetto o dialetto piemontese. C'è il percorso di cittadinanza per le donne magrebine, ma anche 'Il notaio è un libro aperto' con un professionista a disposizione dei grattacapi degli utenti e 'Il geometra risponde', sempre affollatissimo. 'L'associazionismo e qualche sponsor, come la Compagnia di san Paolo, garantiscono la vasta offerta, gratuita - racconta Cecilia Cognigni, bibliotecaria di Torino - la nostra forza è la capillarità delle sedi, compresi ospedali e carceri'.
La Regione Umbria ha da poco inserito le biblioteche civiche nel piano sociale regionale 'è il riconoscimento di un ruolo che svolgono sul territorio', spiega l'ex assessore alle politiche sociali Damiano Stufara, e la Toscana, già da alcuni anni, ha inaugurato i 'punti distaccati' di prestito addirittura nei saloni dei parrucchieri. 'Arriviamo buoni ultimi in Europa a sviluppare a tutto tondo della nostra missione che è promuovere cultura, favorire conoscenza e integrazione', dice Mauro Guerrini, presidente dell'Aib, che dedicherà alle 'biblioteche sociali' il convegno del prossimo 15 aprile a Genova. Dove otto anni fa, la Biblioteca internazionale per ragazzi De Amicis, ha aperto il primo sportello in Italia dedicato alla dislessia: nei primi mesi di quest'anno l'hanno affiancato allo sportello di pedagogia e a quello dedicato all'autismo e gli specialisti ricevono genitori, insegnanti e operatori. 'Il bibliotecario non deve sostituire i servizi sociali, ma può diffonderli - dice Marco Pellati, da Salaborsa di Bologna - quest'anno abbiamo ottenuto dal Comune due educatori distaccati in biblioteca, anche perché i ragazzi che non andavano a scuola venivano qui'. Così è nato il progetto Officinadolescenti, dedicato ai teenager, che sono arrivati in massa. Alla Magna Capitana di Foggia, hanno organizzato un corso di alfabetizzazione 'al contrario', rivolto agli italiani sul tema dell'immigrazione (molto seguito), affiancato da corsi di arabo e cinese (le lingue delle principali comunità di immigrati sul territorio) e sta nascendo un nuovo percorso tra biblioteca e pediatri. «L'impegno sociale è scritto nel nostro dna professionale - dice il direttore, Francesco Mercurio - ma anche nel manifesto Unesco delle biblioteche. Gli obiettivi: inclusione, sviluppo della libera scelta e della critica. La biblioteca deve rimanere lo specchio della parte migliore della società»" (da Michela Bompiani, Film, corsi di lingua e musica: la biblioteca diventa multiuso, "La Repubblica", 03/04/'10)

Nessun commento: