venerdì 20 novembre 2009

Le notti insonni degli amanuensi del web. 'Copiamo libri per renderli eterni'


"I nuovi amanuensi sono un popolo variegato: studenti, pensionati, professori universitari. Paolo, operaio stagionale, lavora sui tetti. Quando piove deve restare a casa, quindi può dedicarsi alla sua vera passione: digitalizza libri, passandoli in uno scanner. Ornella, studentessa di Lettere, ha un libro nel cassetto che sta limando da molti anni, forse troppi. In attesa di completare la sua opera, copia quelle degli altri. Mentre Riccardo, pensionato dalle lenti spesse, è lo specialista nella messa a fuoco delle copertine a colori.
Il frutto del loro lavoro e di qualche notte insonne finisce nella collezione delle biblioteche online che - legalmente - rendono poi i libri accessibili a tutti, gratis. Come "Liber Liber", tra i primissimi progetti italiani (dal 1993) di biblioteche digitali, voluto da Marco Calvo. Il fenomeno è arrivato adesso al suo apice nel mondo, grazie al forte impegno di colossi come Google e di istituzioni come l'Unione Europea nel creare biblioteche di libri sulla Rete. Crescono anche i lettori, mezzo milione al mese sui testi di Liber Liber.
Dietro, c'è il lavoro di un piccolo esercito di volontari, circa 2 mila in Italia, che si coordina via telefono o e-mail. Lavorano nel tempo libero, circa due ore al giorno, per dare una vita eterna, in forma digitale, ai libri che amano. "Liber Liber" ha una sede fisica a Roma e una piccola redazione che supervisiona il lavoro, con una collezione di 2mila testi, di cui sono scaduti i diritti d'autore. "Ci sono chicche come l'audiolibro del Pinocchio con un accompagnamento musicale donatoci dal musicologo francese Eric Montbel. La nostra edizione della Bibbia ha richiesto un lavoro di quattro anni di dieci persone. Abbiamo una delle edizioni migliori del Corano", dice Calvo. L'amore per i libri poi può portare a sorprese: "Volete sapere chi ci ha donato l'edizione digitale del Manifesto del Partito Comunista, rinunciando a far valere i diritti d'autore? La Silvio Berlusconi Editore", aggiunge. Duemila opere possono sembrare poca cosa, al confronto con il monumentale progetto di Google, che ha già messo online 10 milioni di libri (anche coperti da diritto d'autore, in accordo con biblioteche o editori). Ma tra questi non è facile trovare testi in italiano, su cui invece si concentra il lavoro di progetti come Liber Liber, dove i volontari peraltro impaginano con cura certosina e rispetto filologico il testo originale. A volte lo arricchiscono con musiche e interpretazioni di attori.
Altre biblioteche digitali italiane sono il progetto Manuzio (associazione no profit), con centinaia di testi; e la Biblioteca Italiana (BibIt), gestita presso l'Università della Sapienza (1.700 testi). Gli archivi di libri italiani cresceranno nei prossimi anni, grazie a progetti come Arrow (dell'Associazione italiana editori), che aprirà al pubblico a maggio; e Europeana (dell'Unione Europea), che mira a 10 milioni di opere entro il 2010 (libri, foto, film e altro). Ora ne ha 4,6 milioni, di cui però solo 100 mila italiane (quasi tutte immagini).
Intanto, mentre maturano i progetti internazionali, i volontari italiani continuano a lavorare. Con pazienza e precisione, perché "se ci vogliono 10 ore per digitalizzare un libro, poi la fase di verifica e di impaginazione per pubblicarlo online prende molto più tempo. Da 2 mesi a 2 anni in media per un libro", dice Calvo." (da Alessandro Longo, Le notti insonni degli amanuensi del web. 'Copiamo libri per renderli eterni', "La Repubblica", 20/11/'09)

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