venerdì 24 settembre 2010

Generazione A


""Noi viviamo vite piccole e di periferia: siamo ai margini, e ci sono molte cose alle quali decidiamo di non partecipare», ripeteva uno dei personaggi di Generazione X, il romanzo d'esordio di Douglas Coupland, nel 1991. Lo scrittore canadese torna con Generazione A (pubblicato in Italia da Isbn Edizioni), ambientato nel 2020, quando le api, scomparse da alcuni anni, ricompaiono in cinque parti del pianeta, per pungere i personaggi protagonisti del libro. Harj, Zack, Samantha, Julien e Diana vivono nello Sri Lanka, in Iowa, in Nuova Zelanda, nel dodicesimo arrondissement parigino, nell'Ontario. La ricomparsa delle api diventa un fatto eccezionale e i cinque protagonisti - da anonimi esponenti di quell' infinita giovinezza in cui molti, anche nella realtà, credono di vivere - sono trasferiti in laboratori asettici, dove vengono analizzati fisicamente e psicologicamente. Qui passano alcune settimane, senza libri, tv, Internet, e «neppure loghi sui materassi», prima di essere trasferiti a Haida Gwaii, un'isola del Pacifico, al confine tra Canada e Alaska, dove sono costretti a inventare storie e a raccontarle, a turno, come in una sorta di Decamerone contemporaneo. «È assurdo» dice Julien, il personaggio parigino che giocava da 114 giorni di fila al videogioco War of Warcraft, prima di essere punto. «La parte del cervello veramente creatrice di storie si atrofizza e muore». Attraverso i racconti alternati, i protagonisti diventano un' unica grande voce, riprendono qualcosa che avevano dimenticato, si smarcano dalla mansione di cittadini globali. L'atmosfera del libro oscilla tra una maggiore cupezza rispetto a Generazione X e il riecheggiare di alcune situazioni del libro d'esordio: qua e là perdura un'ironia pop che, credo, oggi come allora sia un lusso poco sostenibile, lusso peraltro incentivato, neutralizzato e già assorbito negli anni Novanta dalla cultura dominante, potere che proprio nell' ironia - e nel suo sottoprodotto: ciò che anni fa definii aggressività canzonatoria - trovava il proprio nascondiglio più sicuro sebbene molto evidente, in quella prigione comportamentale assai diffusa, cifra di decodificazione del mondo. E tuttavia Coupland ha il merito di innervare i propri romanzi su temi contemporanei fondamentali. La tecnologia invasiva. L'agricoltura come fabbrica alienante di cibo: «I campi di grano sono la cosa più spaventosa» dice Zack, il giovane uomo punto all'interno della mietitrebbiatrice, in un campo dell'Iowa. La distanza tra le proprie mansioni lavorative, i gesti e le conseguenze che queste azioni comportano. Harj, sopravvissuto casualmente allo tsunami del 2004, lavora in un call center dello Sri Lanka. «Nel giro di breve tempo cominciai a disprezzare la gente attaccata al telefono dall'altra parte del pianeta a dodici ore di distanza». Eppure Harj è l' unico personaggio che, in parte, crede ancora nel lavoro, e si stupisce davanti al distacco, alla disillusione dei lavoratori della sede centrale americana. Molti invece si sono arresi e questa sensazione influenza anche chi è sulla sessantina. «Tuo padre e io abbiamo deciso che non crediamo piùa niente» dicono i genitori di Samantha. Tutti, o quasi, sopravvivono prendendo dosi massicce di Solon, «un farmaco meraviglioso», che «mi fa sentire calma nella testa», aggiunge la madre. C'è smarrimento anche in un gesto riconciliante, come preparare una torta la domenica pomeriggio, se le mandorle non sono mandorle ma «l'odore dell'estratto artificiale di mandorla», che svela, ancora più dolorosamente, la nostra condizione. Generazione X era l'accettazione, l'adattamento alla vita laterale, un McJob qualunque, la lenta dispersione dei desideri nel paesaggio americano, prima Palm Springs e infine il deserto. Ritraendosi, i personaggi pensavano di trovare il proprio posticino nel mondo, nell'intersezione anonima della X, che diventava qualsiasi luogo a un'ora qualsiasi, effimera zattera di salvataggio dalle infinite, teoriche possibilità che il nuovo ordine mondiale offriva dopo il 1989: la democrazia - da esportare anche tramite guerre - equiparata a fondi d'investimento o a futures; il McJob trasformato da eccezione temporanea a ideologia condivisa meglio e prima di quanto nuove leggi potessero fare; il perfezionamento della merce, del prodotto, unico modello di riferimento, tecnologia compresa. Sono passati due decenni, i membri della Generazione X hanno più di quarant'anni, stretti tra il potere maturoei trentenni già prontia sostituirli. Così molti rimangono nelle nicchie delle loro esistenze, aggrappati alla circolazione di dati, notizie, la sedimentazione che tanto avrebbe bisogno di una continuità di azioni collettive; altri, pochissimi, credono di avercela fatta, fondendosi nel flusso, per uscirne da vincitori individuali, di successo, secondo i parametri consolidati. In ogni caso, bisogna capire se siamo mai davvero usciti dall' intersezione della X, che celava l' imminente scomparsa delle api, moria da avvelenamento peraltro avvenuta in molte parti del mondo, come in Piemonte e in Lombardia, in prossimità di campi trattati con pesticidi. Nel romanzo di Coupland, le api ritornano e le loro punzecchiature rianimano la Generazione A, la lettera A, la prima lettera, il segno di una rinascita, di una vertigine, un nuovo inizio che scacci la fine attraverso la narrazione collettiva. Il rinvenimento di un alveare a Tacoma può essere una notizia rivelatrice. Le api rinascono e sopravvivono, magari sotto il ponte di un'autostrada, nel 2020. Spesso la letteratura necessita di un piccolo scarto, un salto in avanti di pochi anni, ambienta ciò che viviamo già adesso in un futuro mascherato, vicinissimo, che si possa confondere con il presente. La speranza è che - nel New Jersey o in un maltrattato margine milanese - le api possano continuare a vivere, anche tra le macerie sulle quali, a volte, la natura sopravvive e perfino rifiorisce, nel 2020 e oltre, quando alcuni di noi vedranno le api o i germogli sui rami, piccoli fuochi di un'epoca antica." (da Giorgio Falco, La nuova generazione Coupland, "La Repubblica", 23/09/'10)

Generation A (GuardianBooks)

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