venerdì 21 settembre 2007

ZAGREBELSKY: "La democrazia non promette niente a nessuno, ma richiede molto a tutti"



I libri di Gustavo Zagrebelsky
La virtù del dubbio. Intervista su etica e diritto (Laterza, 2007)






I contenuti minimi necessari dell'ethos democratico, il decalogo di Zagrebelsky da Imparare democrazia (Einaudi, 2007):
1 La fede in qualcosa: "[...] Impegniamoci, però, in ogni luogo della società, per scuotere l'apatia, promuovere ideali, programmi e, perché no, utopie collettive. Tutto ciò non è affatto un pericolo ma, al contrario, è la linfa, la condizione necessaria della vita democratica".
2 La cura delle personalità individuali: "[...] Dobbiamo vedere con preoccupazione il procedere delle nostre società verso l'omologazione, un fenomeno che riguarda molti livelli dell'esistenza, dai consumi opportunamente detti 'di massa', alla cultura anch'essa 'di massa', ai divertimenti 'di massa'. [...]".
3 Lo spirito del dialogo: "La democrazia è discussione, ragionare insieme. [...]".
4 Lo spirito dell'uguaglianza: "La democrazia è basata sull'uguaglianza; è insidiata mortalmente dal privilegio. [...]".
5 L'apertura verso chi porta identità diverse: "La democrazia esige che le identità particolari siano ininfluenti rispetto alla pari partecipazione alla vita sociale; esige in breve di essere potenzialmente multi-identitaria. [...]".
6 La diffidenza verso le decisioni irrimediabili: "[...] Non è privo di significato che le democrazie, al contrario delle autocrazie, siano prevalentemente orientate contro la pena di morte e contro la guerra, due decisioni dagli effetti irreversibili di cui non ci si potrà poi pentire se non, ipocritamente, solo a parole. [...]".
7 L'atteggiamento sperimentale: "La democrazia è orientata da principi, ma deve imparare quotidianamente anche dalle conseguenze delle proprie azioni. E' perfino scontata la citazione dell'etica weberiana della responsabilità, accanto all'etica della convinzione. La politica democratica come pratica sempre rivedibile comporta un'attenzione particolare alle conseguenze dell'agire. [...]".
8 Coscienza di maggioranza e coscienza di minoranza: "[...] La ragione d'essere e di operare delle minoranze è la sfida alla bontà della deliberazione presa, nell'aspettativa di prenderne un'altra diversa. Per questo, ogni deliberazione in cui una maggioranza sopravanza numericamente una minoranza non è una vittoria della prima e una sconfitta della seconda. E' invece una provvisoria prevalenza che assegna un duplice onere: alla maggioranza di dimostrare poi, nel tempo a venire, la validità della sua decisione; alla minoranza, di insistere per far valere ragioni migliori. Ond'è che nessuna votazione, in democrazia (salvo quelle riguardanti le regole costitutive o costituzionali della democrazia stessa) chiude definitivamente una partita. [...]".
9 L'atteggiamento altruistico: "La democrazia è la forma di vita comune di esseri umani solidali fra loro. Ciò è espressione dell'idea di virtù repubblicana di Montesquieu, di quell'amore per la cosa pubblica che presuppone disponibilità a mettere in comune qualcosa di sé, anzi il meglio di sé: tempo, capacità, risorse materiali. Tutto ciò costituisce un patrimonio di tutti, res publica per l'appunto, senza il quale non vi potrebbe essere né repubblica né quella forma di repubblica che è la democrazia; non vi potrebbe cioè essere gestione da parte di tutti di qualcosa che, non essendo di nessuno in particolare, può essere di tutti in generale. [...]".
10 La cura delle parole: "Essendo la democrazia una convivenza basata sul dialogo, il mezzo che permette il dialogo, cioè le parole, deve essere oggetto di una cura particolare, come non si riscontra in nessuna altra forma di governo. Cura duplice: in quanto numero e in quanto qualità. Il numero di parole conosciute e usate è direttamente proporzionale al grado di sviluppo della democrazia. Poche parole, poche idee, poche possiblità, poca democrazia [...] Con il numero, la qualità delle parole. Le parole non devono essere ingannatrici, affinché il dialogo sia onesto. Parole precise, specifiche, dirette; basso tenore emotivo, poche metafore; lasciar parlare le cose attraverso le parole, non far crescere parole con e su altre parole; no al profluvio che logora e confonde. [...]".

Nessun commento: