lunedì 26 marzo 2012

Betibù


"Thriller dall'anima rosa, ambientato in uno scorcio lussuoso della brulicante Buenos Aries, dove al posto del classico tango si balla al ritmo di cronaca nera e enigmatici delitti. Dopo il successo di Tua, la contadora de historias Claudia Pineiro, torna sugli scaffali italiani con Betibù edito da Feltrinelli e tradotto da Pino Cacucci.
Copertina gialla, dove campeggia teneramente ammiccante, l'iconica silhouette fumettosa di Betty Boop, per un romanzo a metà strada fra il poliziesco e il romantico con riferimenti autobiografici, pervaso dalla capacità peculiare della penna di Pineiro, di indagare oltre che sui delitti sui sentimenti dei singoli e delle comunità umane. La Betibù del titolo è Nurit Iscar, il nomignolo le deriva dalla somiglianza con Betty Boop, "la dama nera" autrice di libri gialli ormai sul viale del tramonto dopo la stroncatura del suo unico romanzo d'amore, è incaricata dal cinico Rinaldi direttore del giornale El Tiburno di investigare sul presunto suicidio del signor Pedro Charazzeta, trovato sgozzato nella sua abitazione.
La accompagnano alla ricerca della verità , "il ragazzo della cronaca nera" incompetente ma mago del web e Jaime Brena, saggio cronista ormai, erroneamente, considerato anziano e fuori gioco e sostituito dal novellino. L'improbabile e bislacco terzetto setaccia il luogo del delitto: il country-club La Maravillosa. Roccaforte inespugnabile ed elitaria dove tutti hanno il dovere di sentirsi felici, fin quando l'apparente vita da nababbi del quartiere si tinge di sangue, altre morti considerate accidentali precedono quella di Pedro, si inizia a scavare nel passato, alla ricerca della mano vendicativa che sopprime i potenziali testimoni di qualcosa di terribile. Cosa? Chi è l'assassino?
La risposta, con classico colpo di scena finale, è nelle rutilanti e affilate pagine, senza virgolettato nei dialoghi, nella effervescente fantasia dell'autrice sudamericana. Montato come una sceneggiatura cinematografica, infatti presto diventerà un film per la regia del regista argentino Miguel Cohan, il romanzo scorre teso e veloce, immerso in un atmosfera dal battito ironicamente noir, con i personaggi che bucano le pagine per profondità e originalità. Le storie di vita quotidiana incrociano la vicenda gialla: sodali amicizie femminili, amori persi e ritrovati, tradimenti, dissertazioni sul giornalismo, sulle regole del diritto di cronaca, compagni di scuola custodi di misteri. Il tutto illuminato da pillole di sapienza del consumato cronista: «Trova il tempo per leggere romanzi, ragazzo. Non c'è mai stato un bravo giornalista che non fosse innanzitutto un buon lettore»." (da Francesca Motta, Betty Boop cerca il killer dei ricchi a Buenos Aires, "Il Sole 24 Ore", 24/03/'12)

Nessun commento: