sabato 10 settembre 2011

25 modi per piantare un chiodo


"Quali saranno mai i 25 modi per piantare un chiodo? Il lettore di questo libro (25 modi per piantare un chiodo, a cura di Barbara Casavecchia, Mondadori) non lo saprà mai. Viene solo a conoscenza del fatto che questo è il titolo di un lavoro giovanile di Enzo Mari redatto nel corso del suo discontinuo curriculum di studi. Mari è un uomo speciale, come si comprende leggendo il suo racconto autobiografico, discorso sul metodo mescolato al resoconto, breve e compendioso, della sua vita di uomo e di designer.
La sua particolarità è ben espressa dal viso. Quanti sono gli autori che possono
esporre la propria faccia sulla copertina di un libro? I grandi del passato, di sicuro; gli autori di bestseller contemporanei al massimo figurano con le loro fattezze in quarta.
Mari non è un autore di successo, non vende centinaia o migliaia di copie. Eppure è lì, ritratto in una fotografia di Alessandro Rizzi. Ha un viso che sembra scolpito, in cui le rughe della fronte possiedono la dolcezza scolpita di un tronco; la barba decora la faccia, ne estende il mento, ed emana saggezza; le mani intrecciate esprimono concentrazione.
Lo sguardo non è rivolto verso di noi, bensì di lato. Gli occhi manifestano attenzione, ma anche perplessità, e insieme una qualche stanchezza. Mari ha un bel viso scolpito nel legno. Un viso stagionato dal tempo. Tutto il contrario del tono delle sue parole nel libro: flusso effervescente di racconti. Mari è un ossimoro vivente: democratico e aristocratico, giovane e anziano, saggio e impulsivo, nervoso e riflessivo, scalpitante e paziente, e altro ancora.
In questo libro progettato da Marina Pezzotta, che nella quarta reca l’immagine del designer milanese con la nipotina sulle spalle (San Cristoforo, il gigante portainfanti), Mari racconta la sua vita e le sue idee sul progetto: un
intreccio inestricabile. Ciò che lega le due immagini della copertina, quella in prima e quella in ultima, è appunto l’infanzia. Sono due bambini. Uno grande e uno piccolo. Nella stessa persona. La qualità che fa di Mari un grande designer, un Maestro, è la sua incorreggibile curiosità e anche la sua incoercibile irrequietezza, degna di un bambino. Si diventa grandi anche restando piccoli." (da Marco Belpoliti, I chiodi di Mari si piantano con il genio, "TuttoLibri", "La Stampa", 10/09/'11)

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