mercoledì 10 agosto 2011

Ritrovati a Cambridge i libri perduti della Duse


"Per gli storici di Eleonora Duse, quei libri che lei considerava il suo «unico vero guardaroba artistico», più degli abiti di scena e dei gioielli che facevano impazzire il pubblico d’Europa, si erano perduti per sempre. Scomparsi nello smantellamento della Libreria delle attrici che la divina aveva aperto a Roma nel 1914 e che era stata precipitosamente chiusa in piena guerra mondiale. Ora quella biblioteca, duemila volumi con annotazioni della Duse e petali di fiori tra le pagine, è stata ritrovata a Cambridge da una critica del teatro, Anna Sica, proprio dove nessuno aveva pensato che fosse, come quei tesori che sono davanti agli occhi e che nessuno vede finché non aguzza l’ingegno. Fu proprio la Duse a spedire i libri in Inghilterra, tra il 1918 al 1919, alla figlia Enrichetta, utili a costruire la carriera accademica di italianista del marito Edward Bullough. Una scoperta che è solo il punto di partenza di una ricerca appassionante che intreccia misteri familiari, conversioni religiose, spionaggio britannico, segreti accademici degni di un romanzo.
«Ero a Cambridge per tutt’altro lavoro sul verismo - racconta la ricercatrice palermitana - quando fui invitata al convegno mondiale sulla Duse alla Fondazione Cini di Venezia, che conserva i più importanti documenti sull’attrice. Mi chiesi che cosa mai potessi raccontare di nuovo su quest’icona del teatro. La folgorazione mi venne passeggiando: ma vuoi vedere che qui è rimasto qualcosa?». In pochi minuti si trovò davanti al numero 6 di Huntington Road, dove vissero Enrichetta e il marito Edward Bullough con i due figli Sebastian e Mary Mark, destinati a diventare entrambi religiosi.
Nel college di fronte, il Murray Edwards, c’era il tesoro, donato nel 1962 dai due giovani alla morte della madre come dono di Edward Bullough e per questo rimasto nascosto nonostante la prima bibliotecaria del Murray, Miss Sarah Newman, si fosse accorta che in quella collezione c’erano libri dell’attrice e nonostante l’attuale, Alison Wilson (che adesso collabora alla ricerca) avesse intuito che dietro quella donazione si nascondeva molto di più. «Sono entrata al college - racconta Anna Sica ho chiesto a miss Wilson se avessero qualche documento relativo all’attrice italiana Eleonora Duse, lei è sbiancata e mi ha aperto la porta dei depositi». Da lì l’avvio dello studio, che ha l’appoggio di Patrick Boyde, dantista di fama internazionale e accademico dei Lincei.
L’intero patrimonio di libri sarà svelato entro la fine dell’anno nel catalogo Murray Edward Duse collection in Cambridge, conteso attualmente da due case editrici britanniche. Una pubblicazione che, oltre a descrivere analiticamente il patrimonio (volumi autografati da Marinetti, Pirandello, Carducci, Arthur Symons, preziose cinquecentine e seicentine di Petrarca e Boccaccio, i libri della scapigliatura, quelli che le servirono a interpretare la Cleopatra di Boito, ma anche le poche dediche dell’amante D’Annunzio sopravvissute alla damnatio memoriae di Enrichetta) fa luce sui numerosi misteri che aleggiano sulla collezione. Già. Perché fu nascosta sotto il nome del genero della Duse, Edward Bullough? E perché la figlia della Duse strappò gran parte dei frontespizi con l’ex libris che testimoniava l’appartenenza dei volumi alla madre? Niente a che fare con contrasti tra la pia Enrichetta e la scandalosa attrice: «Le due si sono sempre adorate, donne indipendenti, consapevoli, emancipate», dice la studiosa. [...]." (da Laura Anello, Ritrovati a Cambridge i libri perduti della Duse, "La Stampa", 09/08/'11)

Ma pupa, Henriette (Marsilio)

Eleonora Duse, viaggio intorno al mondo (Skira)

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