sabato 2 febbraio 2008

"Ramadan attacca la Fiera del Libro: 'No a Israele'"


"L'ultimo attacco contro la presenza di Israele alla prossima Fiera del libro di Torino, in veste di ospite d'onore e dunque con i suoi scrittori e i suoi maggiori esponenti della cultura, viene da Tariq Ramadan. Il contestato intellettuale egiziano, nipote del fondatore di Fratelli musulmani, ha dichiarato ieri che è necessario 'affermare in modo chiaro che non si può approvare nulla che provenga da Israele', e che perciò il boicottaggio della manifestazione torinese, lanciato qualche settimana fa da alcune unioni di scrittori arabi, è sacrosanto: 'non bisogna recarsi in un posto destinato a celebrare uno Stato che pratica l'omicidio e la distruzione'. Una posizione 'quantomeno bizzarra, la sua', commenta Ernesto Ferrero direttore della Fiera, 'anche perché Ramadan, l'anno scorso, è stato da noi e ha tenuto senza problemi e senza censure un suo intervento. Trovo inaccettabile che la libertà di pensiero per lui vada in una sola direzione'. Sono giorni difficili, in sostanza, per la kermesse torinese che aprirà i battenti l'8 maggio. Avviata da un'iniziativa locale del Partito dei comunisti italiani, che ha chiesto di estendere l'invito ufficiale, oltre che a Israele, anche alla Palestina, la campagna di contestazione comincia a preoccupare seriamente i vertici della Fiera del libro e pure le autorità di polizia. [...] Il vero rischio, semmai, è che qualche gruppo estremista possa tradurre in fatti l'ostracismo allo stato di Tel Aviv, che finora è stato limitato a un boicottaggio su giornali e siti internet italiani e del mondo arabo. Ne sortirebbe una Fiera in stato d'assedio, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire. Picchioni e Ferrero hanno tentato di andare incontro alle richieste degli artefici del boicottaggio, assicurando che nei cinque giorni del salone 'sarà garantita piena dignità' alla cultura palestinese. Ma non sembra un'apertura sufficiente. Intanto c'è già chi ipotizza che si possa recedere dall'idea di ospitare la nazione ebraica. Picchioni e Ferrero lo escludono. Però se dovesse accadere, come sostiene Tullio Levi, presidente della comunità ebraica di Torino, 'sarebbe un vero disastro'. E oppone 'alla campagna intimidatoria' una proposta: 'Perché non invitare le tante associazioni che si occupano da tempo di integrare israeliani e palestinesi?'." (da Massimo Novelli, Ramadan attacca la Fiera: 'No a Israele', "La Repubblica", 02/02/'08)
"Un atto contro la pace" di Abraham Yehoshua (da LaStampa.it)
"Cestinare senza discutere. La Fiera del Libro di Torino e il boicottaggio" di Claudio Magris (da Corriere.it)

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