domenica 3 febbraio 2008

Edizioni e/o


La e/o (in gran festa per le 300 mila copie e la presenza da settimane in classifica di L’eleganza del riccio di Muriel Barbery) arriverà quasi bipartisan alla già tanto discussa prossima Fiera del Lingotto: invitati due 'suoi' scrittori israeliani, mentre in contemporanea la sigla romana di Sandro Ferri e Sandra Ozzòla illustrerà il programma editoriale della filiale di Algeri Sharq/Gharb (Est/Ovest) giustamente vantando di essere 'la prima casa editrice italiana che pubblica in arabo' ma anche sottolineando: 'Noi non ci schieriamo. Non lo abbiamo mai fatto, neppure quando ai nostri esordi cominciammo a pubblicare gli autori dell’Est'. Da adesso a maggio altre polemiche tra presenti e assenti non mancheranno. Nel frattempo vediamo le novità per Torino di entrambi questi difficili percorsi.
DA KERET A LAKHOUS. L’autore del famoso Gaza Blues, scritto insieme al palestinese Samir el Youssef (più par condicio di così ...) porterà i suoi nuovi racconti brevi: in Rompere il porcellino, nell’apparente nonsense, Keret 'mira a mascherare un’aspra critica alla società israeliana, sempre più cinica e avvitata su se stessa'. Più 'classico', storia di uno sradicamento non solo familiare, tra Usa e Israele, il romanzo di Savyon Liebrecht: scrittrice emergente, definita un Yehoshua al femminile.

Sharq/Gharb, nel cui progetto Ferri è affiancato dallo scrittore algerino-romano Amara Lakhous, sta per varare in arabo, oltre al Cerami del Borghese piccolo piccolo (qui già annunciato), I giorni dell’abbandono della Ferrante (che pare abbia finito un nuovo romanzo), toccherà poi a Carlotto il quale intanto approderà alla Fiera con il 13° titolo per l’editrice che lo ha lanciato: Cristiani di Allah, noir storico che parla di pirati nel Mediterraneo, quanto mai pertinente.
ANCHE A OVEST C’E’ DEL NUOVO. Da N. Y., Sandro Ferri annuncia che sarà il colosso Penguin a distribuire d’ora in poi la sua Europa Editions operativa dal 2005, già oltre 50 uscite, 'di italiani e non, nostri e di altri editori, massimo successo sinora per Ferrante cui il New York Times ha proposto una collaborazione, ma piacciono anche Benni, Lucarelli, Izzo e in autunno toccherà a Piperno. Mentre la e/o medita di aprire nuovi varchi, dall’India all’Australia, visto che di respiro internazionale vive da quasi 30 anni con una trentina di letterature presenti nel suo catalogo di oltre 800 titoli. Convinta che se 'le imprese si devono allargare' meglio lavorare molto fuori casa 'piuttosto che sgomitare in Italia'.
CHI ARRIVA CHI TORNA. Due narratrici greche: Ioanna Karistiani con Le catene del mare, malinconico abbandono all’ultimo swell, la corrente muta dell’oceano, una Christa Wolf del Sud; e Rea Galanaki, archeologa di Iraklio che in Il secolo dei labirinti fa della sua Creta il cuore magico del libro. Dalla Francia 'che sta di nuovo decollando nella narrativa dopo un periodo autoreferenziale' La sognatrice di Ostenda, racconti di un autore fondamentalmente laico come Eric-Emmanuel Schmitt. Mai comunque come quella della Barbery della quale e/o a ottobre ristamperà La squisitezza, storia (ex Garzanti) di un critico gastronomico arrogante già alle prese con Renée, la dotta concierge del Riccio, motore di questo bestseller nato per una volta forse non per vie misteriose, e non solo 'perché celebra la riscossa dei deboli, ma perché è gentile'. Parola sempre più 'desaparecida'." (da Mirella Appiotti, Israeliani e/o arabi, "TuttoLibri", "La Stampa", 02/02/'08)

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