mercoledì 27 febbraio 2008

Madame de Stael, l'Italia e l'Europa, i 200 anni di Corinna ossia l'Italia


"Coppet, il ridente borgo sul lago di Ginevra, pullulava di spie. A Natale del '93, un agente di polizia del Terrore rivoluzionario denunciava: 'Ecco le notizie scoperte su Stael. Ha affittato una casa tra Coppet e Nyon', dove si incontra con pericolosi antirivoluzionari: 'vi si tengono riunioni di aristocratici'; 'tutte queste manovre finiranno, spero, per portare alla ghigliottina i principali attori'. Il piacere è l'amore, o Parigi, o il potere, scriveva al padre nel 1803 Germaine de Stael; ma tutti i governi che si succedettero in Francia dal 1792 al 1814 badarono a tenerla lontana da Parigi. Viaggiare scrive la Stael in Corinna o l'Italia - il romanzo, in italiano, ha ora duecento anni - 'è uno dei più tristi piaceri della vita'. Vedere volti umani senza relazione col proprio passato e il proprio avvenire, è solitudine; se si comincia a star bene in una città straniera, è perché 'cominciamo a farcene una patria'. L'Italia lo diventò presto. Eppure la Stael lasciava nel dicembre del 1804 l'esilio di Coppet per una fuga ulteriore: per stordirsi dalla morte del padre. [...] Corinne inizia appunto con il viaggio in Italia di lord Nevil, pari di Scozia, in fuga dalla morte del padre. Tutta a lampi di massime, l'apertura di Corinne è una delle più alte meditazioni sul lutto della storia della letteratura. La perdita causa a lord Nevil, più che rimpianti, rimorsi - 'quando si soffre, ci si persuade facilmente di essere in colpa'. Il dolore è così insopportabile, che ha paura di 'approfondirlo'. Parte perciò, senza sospettare quante radici lo leghino 'ai luoghi che gli facevano più male, alla casa di suo padre': da lontano, non è più padrone di versare lacrime quando soffre, non può più far nascere quelle piccole cause 'locali' che inteneriscono. Minacciata come il suo personaggio dall''aridità' del cuore, madame de Stael parte per l'Italia, perché, dice Stendhal, 'il fascino dell'Italia è come un innamoramento'. Il diario più emozionante del viaggio in Italia della Donna del Secolo (come la chiama il Monti) è nelle lettere che, insieme a ritratti e manoscritti, sono prestate dal castello di Coppet e ora esposte a Roma nella preziosa mostra "Madame de Stael e l'Italia": lettere studiate e trascritte dalle brillanti équipes di Angela Cipriani e Ambrosi de Magistris dell'Accademia di S. Luca e di Antonio Casu della Biblioteca della Camera. Torino, Milano, Parma, Ancona, Roma, Napoli, Pomepi, Pozzuoli, Cuma, il Capo Miseno, tappe del viaggio e del futuro romanzo; e Sismondi, Monti, Canova, Pindemonte, Verri, Cesarotti: e Angelika Kauffmann, l'angelica pittrice, e l'incantevole salonnière di Venezia Isabella Teotochi, autrice, nei Ritratti, del discreto serraglio dei suoi amanti. Germaine ha trentanove anni, e sta per cambiare il mondo, creando il Romanticismo (De l'Allemagne), la nuova donna (Delphine) e l'Europa ('in questi tempi moderni bisogna avere lo spirito europeo'). Ma l'esprit della de Stael non oscura il suo décolleté opimo: 'L'atmosfera che circonda un corpo non guasta la sua perfezione', le scrive infatti la Teotochi; 'non so che ne è del molto infiammabile conte O'Donnel, a cui avete fatto girare la testa forse senza accorgervene' (Germaine si accorgerà definitivamente dell'ufficiale austriaco a Vienna nel 1808). Nelle missive del Monti, 'le nostre scaramucce' sono alti dibattiti sull'arte e le Lettere; ma 'vous me disiez que j'étais tutto core', mi dicevate che era 'tutto core', ricorderà la Stael. La passione illuministica per la libertà - condivisa tra gli altri con Gorani, il girondino milanese studiato dalla Vitali-Volant - prevale nelle lettere esposte alla Biblioteca della Camera. All'annuncio di Corinne, Monti si preoccupa per l'immagine dell'Italia: 'Se per la sua moral corruzione vi avrà creato dei dispiaceri, vi avrà per le sue arti, e il paradiso del suo clima, e per la viva indole dei suoi abitanti ricompensato ogni molesta sensazione'. Speriamo che tratti gli italiani 'un po' più generosamente' che nel passato, auspica il Monti. In realtà con La Corinna, ossia l'Italia, madame de Stael ci faceva entrare nell'Europa unita del Romanticismo." (da Daria Galateria, Il viaggio in Italia di madame de Stael, "La Repubblica", 27/02/'08)

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